Interrogazione al ministro dell’Interno. La deputata PdL: "È innegabile che serve una soluzione"
Roma – 26 giugno 2008 – “Che vuole fare il governo per regolarizzare chi ha già un lavoro e una richiesta di assunzione presentata con i flussi?”.
Una settimana fa, prima ancora che si palesassero le divisioni dell’esecutivo su un eventuale sanatoria, c’era già chi incalzava Maroni dai banchi della sua stessa maggioranza. Souad Sbai, deputata eletta tra le file del Popolo delle Libertà, il 18 giugno ha messo nero su bianco le sue perplessità, presentando un’interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interno.
Dopo aver illustrato l’operazione flussi 2007, l’interrogazione arriva al dunque. “Occorre provvedere a regolarizzare tutti gli stranieri che hanno usufruito di tali disposizioni: esiste una massiccia presenza di immigrati irregolari presenti in Italia già alle dipendenze di datori di lavoro che hanno richiesto, per loro, l’autorizzazione al lavoro ai sensi del decreto flussi del 2007” scrive Sbai.
A tutti questi lavoratori, lo Sportello Unico competente dovrebbe rilasciare “il nulla osta in tempi brevi”. Questo anche perché “il Paese che accoglie lo straniero dovrebbe attenersi ai principi fondamentali della Costituzione che vuole la parità nella dignità sociale senza distinzioni di razza lingua o religione”, e quindi “dargli la possibilità di soggiornare regolarmente con un lavoro”.
Ecco allora l’interrogazione, per sapere “quali misure intenda adottare il Governo per la regolarizzazione degli immigrati che si trovano in condizione di stranieri irregolari nel territorio, a favore dei quali i propri datori di lavoro, di cui sono già alle dipendenze, abbiano già presentato richiesta di nullaosta al lavoro”. D’altronde, “sono gli stessi dati forniti dal ministero dell’interno (oltre 700 mila domande di assunzione) che mettono in evidenza l’innegabile necessità di individuare una soluzione”.
L’onorevole Sbai attende ancora una risposta da Maroni. Con lei, anche centinaia di migliaia di lavoratori, imprese e famiglie.
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Elvio Pasca