Sbarchi. Il Capo della Polizia: “Terroristi fanno soldi con il traffico di uomini”

Pansa: "Segnali negli ultimi tempi, ma i terroristi non salgono sui barconi. I Cie? Ne abbiamo bisogno"

 

Roma – 4 giugno 2015 – Sui barconi non ci sono terroristi, ma dietro i barconi, forse sì. 

 

Lo ha detto stamattina il Capo della Polizia, Alessandro Pansa nel corso di una audizione alla Commissione Affari Costituzionali del Senato. 

Pansa ha ribadito che, secondo tutti i dati in possesso degli inquirenti, l’Isis "fa la chiamata ma non manda combattenti sul nostro territorio con i barconi". Il rischio di legami tra terrorismo e immigrazione sono legati però allo “sfruttamento a fini economici" del business dei viaggi della speranza.

 

“L'anno scorso e nei primi mesi di quest'anno – ha specificato – non si avevano segnali, mentre negli ultimi tempi si hanno elementi di sospetto per ritenere che organizzazioni terroristiche operanti in Libia siano coinvolte nella gestione del traffico di migranti".

 

Pansa ha poi fornito alcuni dati sugli sbarchi. Negli ultimi cinque mesi di quest'anno sono arrivate sulle nostre coste 41.703 persone, mentre nello stesso periodo dello scorso anno erano state 39.900. L’aumento è da spiegarsi con la situazione in Siria e in Libia ma anche con le crisi nel Corno d'Africa (in particolare Eritrea e Somalia) che non accennano a placarsi. 

 

Per quanto riguarda, invece, le espulsioni, nel corso dell'anno sono state oltre 12 mila delle quali solo 5.815 ottemperate. Nel 2014, invece, erano state quasi 31 mila le persone raggiunte da misure di espulsione di cui 15mila effettivamente portate a termine. Infine sono stati 116 i trafficanti arrestati negli ultimi mesi e 1.112 gli scafisti da inizio anno. 

 

Il Capo della Polizia ha parlato anche dei Centri di Identificazione ed Espulsione, definendoli "una scelta da fare o non fare”. “Ma certamente qualcuno – ha aggiunto – deve dirci come dobbiamo fare con chi va espulso. Da Capo della Polizia per questo dico che abbiamo bisogno dei Cie anche se queste strutture debbono essere gestite in condizioni di assoluta accoglienza".