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Sbarchi. Maroni: “Navi da guerra fermino i profughi”. La Nato: “No”

il ministro dell’Interno: “Intervengano i mezzi della Nato che già bloccano l’ingresso di merci”. Ma l’Alleanza Atlantica frena: “Mandato Onu riguarda solo embargo”

Roma – 17 giugno 2011 –  Navi da guerra per fermare i profughi. È la ricetta del ministro Maroni, in assetto da battaglia pre-Pontida, per fermare i flussi dalla Libia

 

“Credo che si possa intervenire gia’ da subito, chiedendo alla Nato, che schiera navi di fronte alle coste libiche per impedire l’ingresso di merci in Libia, di fare il blocco navale anche per le uscite dalla Libia” ha detto oggi a margine di un convegno sulla sicurezza organizzato all’università dell’Insubria a Varese. “Questo -ha aggiunto – si potrebbe fare subito se la Nato decidesse di farlo. Sarebbe già una soluzione al problema”.

Intanto, l’accordo che sarà firmato oggi dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, e dal Consiglio nazionale di transizione di Bengasi sugli immigrati dalle coste del Nord Africa “puo’ essere una cosa utile. Poi bisogna vedere come e se funziona” ha aggiunto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni. “C’e’ un incontro con la firma di questo impegno da parte loro per occuparsi dei clandestini o dei profughi che partono, sapendo come funzionano questi meccanismi”.

Maroni ha parlato poi del decreto varato ieri dal governo, che ”prolunga la permanenza nei Cie da 6 a 18 mesi, come prevede la direttiva europea”. Secondo il ministro, “tutte le polemiche sono assolutamente infondate e consiglio a chi polemizza di andarsi a leggere il testo delle direttive, che noi abbiamo preso e adottato”.

Il titolare del Viminale ha ribadito che il decreto è ”una risposta che ho voluto dare alla limitazione posta da sentenze che interpretavano le direttive europee in modo molto più favorevole ai clandestini rispetto alla nostra interpretazione”.

La Nato: “Non tocca a noi fermare i barconi”
La Nato, però, frena sull’ipotesi di Maroni, spiegando che i suoi mezzi non possono essere utilizzati per un blocco navale contro i barconi.

Il generale Mike Bracken, portavoce militare dell’Alleanza Atlantica per le operazioni in Libia, ha spiegato oggi che ”la risoluzione delle Nazioni Unite afferma chiaramente che il ruolo che abbiamo e’ fermare l’arrivo in Libia di armi e di materiale che possa essere utilizzato contro la popolazione. E’ questo il ruolo dell’embargo”.

“Il mare – ha aggiunto Bracken – e’ naturalmente una zona aperta e quindi e’ responsabilita’ di ogni paese decidere quali imbarcazioni fare entrare e quali no”.

EP

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