Roma – 19 settembre 2012 – L’ingresso di Romania e Bulgaria nell’area di libera circolazione europea continua a incontrare ostacoli.
Ieri la presidenza di turno cipriota del Consiglio Ue ha annullato la riunione dei ministri dell’Interno degli Stati membri, che era in programma per oggi a Bruxelles e aveva all’ordine del giorno proprio l’adesione di Bucarest e Sofia allo spazio Schengen. ”Tre Paesi, Germania, Olanda e Belgio, hanno comunicato che si opponevano all’adesione in ragione della situazione politica in Romania. L’agenda ha perso consistenza, perciò non ha avuto più senso far venire i ministri” hanno spiegato fonti diplomatiche.
La Romania attraversa una seria crisi istituzionale, con uno scontro tra governo e presidenza della repubblica. A luglio il Parlamento ha destituito il presidente Traian Basescu, che però è rimasto in carica perché il referendum popolare che doveva confermare la decisione non ha raggiunto il quorum. In passato altre remore per l’ingresso in Schengen riguardavano la capacità del Paese di contrastare l’immigrazione clandestina.
Dopo questo rinvio, la discussione dovrebbe essere ripresa nella riunione di ottobre dei ministri degli Interni, ma sono probabili altri rinvii e prima di una decisione definitiva sui potrebbe arrivare all’anno prossimo. Rimane in attesa, necessariamente, anche il dossier relativo alla Bulgaria, che finora ha preceduto di pari passo con quello romeno.