Milano – 4 febbraio 2014 – “In Lombardia ci troviamo di fronte al paradosso di un’apertura crescente alla dimensione internazionale per quanto riguarda la crescita economica e la realtà dell’export, insieme alle forti perplessità, quando non a vere e proprie resistenze, con cui talora affrontiamo la realtà, destinata a crescere, dell’immigrazione nelle nostre terre”.
Lo ha sottolineato stamattina l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, intervenuto nell’Aula del Consiglio Regionale lombardo. Una riflessione fatta quasi nella “tana del lupo”, se di considera che la Regione Lombardia è guidata dalla Lega Nord, partito che della “resistenza” all’immigrazione ha fatto una bandiera.
“Un dato – ha sottolineato l’arcivescovo di Milano – è sotto gli occhi di tutti: il processo di invecchiamento viene rallentato soprattutto grazie all’apporto degli immigrati. Mentre lo sviluppo delle esportazioni mostra la capacità di andare incontro a mercati lontani e culturalmente differenti – si pensi agli Stati Uniti ma, soprattutto, all’Asia –, tale capacità sembra venir meno quando si tratta di affrontare equilibrate politiche di integrazione, nel rispetto della legalità”.
“Gli immigrati – ha concluso Scola, al cui fianco sedeva il governatore Roberto Maroni – rappresentano quindi una potenzialità, ma se non ci decidiamo a tradurre questo processo di meticciato di civiltà in una possibilità effettiva il nostro futuro sarà più difficile.