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Scuola. Franco: “Una barbarie chiudere ai clandestini”

La senatrice contesta l’idea del ministro dell’Istruzione, secondo cui è “un torto” concedere ai figli di irregolari stessi diritti

Roma – 6 settembre 2008 – Una proposta ufficiale in proposito manca, ma il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini non nasconde la sua opinione sul diritto all’istruzione concesso anche ai figli di immigrati irregolari. In un’intervista rilasciata al “Magazine” del Corriere della sera, il ministro ha infatti detto: "È un torto, soprattutto nei confronti degli immigrati regolari, pensare che i clandestini possano godere degli stessi diritti di tutti. Credo che la maggior parte degli italiani la pensi come me".

Non è tardata una reazione, che parla dell’opinione di Gelmini in termini di “proposta”. È quella della senatrice Vittoria Franco (Pd), ministro ombra delle Pari opportunità: "Il blocco delle iscrizioni a scuola per i figli dei clandestini, proposto dal ministro Gelmini, è una barbarie – commenta – perché così si violano i principi fondamentali dei diritti dei bambini, che davvero non c’entrano alcunché con la posizione dei loro genitori nei confronti dello Stato".

Secondo la senatrice l’iniziativa del responsabile dell’istruzione italiana sarebbe conseguente alle pressioni del partito del Carroccio: "Questa proposta della ministra Gelmini è la ciliegina sulla torta – sostiene l’esponente del Pd – una concessione alla Lega e alla parte più retriva della destra, una disposizione che creerà segregazione, emarginazione e illegalità".

"È un altro tassello al mosaico dell’autoritarismo e della restaurazione – continua Franco – che questo governo sta delineando per la scuola. Gelmini in questo sta dimostrando di poter superare anche Moratti, che credevamo potesse vantare il primato dell’indebolimento della scuola pubblica".
Era proprio Letizia Moratti, in qualità di sindaco di Milano, a firmare la discussa circolare (successivamente bloccata dall’allora ministro dell’Istruzione Fioroni) che vietava l’accesso agli asili milanesi ai figli di immigrati senza permesso di soggiorno.

a.i.

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