Elvio Pasca
‘MA NON PUO’ ESSERE UN’INDICAZIONE CENTRALISTA’
Roma, 20 mar. (Adnkronos) – "E’ un criterio come un altro: non
mi disturba, non mi turba, ma non puo’ essere un’indicazione
centralista. Abbiamo le autonomie scolastiche che questo governo
continua a non rispettare". Cosi’ Mariapia Garavaglia, senatrice del
Pd, in un’intervista a Econews, commenta la proposta della ministra
Gelmini sul tetto del 30% di presenza degli alunni immigrati nelle
classi.
"Con i decreti Berlusconi-Tremonti-Gelmini avremo classi piu’
numerose e un insegnante solo. Affidiamoci -suggerisce Garavaglia- ai
dirigenti periferici, che sanno quanti bambini ci sono, se ci sono
bambini in difficolta’, se la classe e’ numerosa, se ci sono
infrastrutture. Un’indicazione di tenere in considerazione la presenza
dei bambini stranieri e’ un criterio, ma lo si lasci alla periferia
perche’ ha questa competenza specifica".
"Il ministro quando dice queste cose per far
piacere alla Lega o per andare nel senso peggiore dell’anticivismo dei
nostri genitori italiani fa un’operazione politica ma non
pedagogico-educativa. Abbiamo bisogno -prosegue Garavaglia- di far
crescere i nostri bambini, ma anche di far capire alle nostre famiglie
che il mondo e’ in casa, quindi prepariamoci a vivere dentro il mondo,
e non a isolarci. Se i bambini crescono pensando che c’e’ qualcuno che
deve essere isolato prima o poi troveranno qualcuno ancora piu’ forte
che isolera’ loro".
Alla domanda su cosa serva alla scuola italiana per favorire
l’integrazione, Garavaglia risponde infine: "Un’attitudine da parte
della societa’ civile, e anche una formazione dei formatori. I nostri
insegnanti hanno da soli superato montagne, ma siccome c’e’ anche una
professionalizzazione che si ottiene con gradualita’, probabilmente se
fossi il ministro su questo insisterei, e cioe’ avere nei corsi di
formazione per i formatori la mediazione culturale".
