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Sì definitivo al trattato Italia-Libia

Più cooperazione per fermare i clandestini. Maroni oggi a Tripoli per l’attuazione

Roma – 4 febbraio 2009 – Ieri sera il Senato ha approvato definitivamente il disegno di legge di ratifica del trattato di “Amicizia, partenariato e cooperazione”  tra Italia e Libia.

Il testo è passato con i voti di Pdl, Lega Nord, Pd e gruppo Misto-Mpa. Contrari, invece, Italia dei Valori, Udc e i due senatori radicali eletti nel Pd Poretti e Perduca, che hanno stigmatizzato il mancato rispetto dei diritti umani da parte del regime di Gheddafi, considerando anche che la Libia non ha sottoscritto la convenzione sui diritti dei rifugiati.
Il trattato di “Amicizia, partenariato e cooperazione”  è firmato a fine agosto a Tripoli da Silvio Berlusconi e Muammar Gheddafi. Con l’attuazione dell’accordo, che costerà al nostro Paese 5 miliardi di dollari, il governo spera di ridurre drasticamente gli sbarchi sulle coste siciliane, dal momento che buona parte delle navi della speranza parte proprio dai porti libici.

A questo fronte è dedicato l’articolo 19, che in realtà non entra nel dettaglio delle forme di collaborazione, ma rimanda a protocolli già firmati alla fine del 2007, ma mai diventati pienamente operativi. Prevedevano, tra le altre cose, pattugliamenti congiunti delle coste libiche e la fornitura di motovedette da parte dell’Italia.

A società italiane sarà inoltre affidata la realizzazione di un sistema di controllo delle frontiere terrestri libiche, oltrepassate ogni anno durante terribili marce nel deserto da migliaia di persone, un’opera che verrà pagato per il 50% dall’Italia, per il 50% dall’Unione Europea. Sono infine previste iniziative congiunte per prevenire i flussi clandestini direttamente nei Paesi d’origine.

Oggi il ministro dell’Interno, Roberto Maroni è a Tripoli per una serie di incontri bilaterali. È prevista anche la firma del protocollo attuativo dell’accordo approvato ieri in Senato.

Elvio Pasca

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