in

Sempre più giovani i minori soli in Italia

Negli ultimi sette anni ne sono arrivati in Italia 50mila. L’identikit in una ricerca Cesvot-Arci Toscana

Si abbassa l’età dei piccoli migranti. Partiti soli, affrontano viaggi lunghissimi alla ricerca di una vita migliore, quella che il loro paese non è in grado di dare e che le loro famiglie non possono promettere.

Negli ultimi sette anni oltre 50mila minori stranieri sono giunti in Italia non accompagnati (in Europa sono circa 100mila), con una media annuale di 7.700. Nel 2006 ci sono stati oltre 6500 arrivi. Le regioni da cui provengono il maggior numero di segnalazioni sono la Lombardia (24%), il Lazio (16%), il Piemonte (10.3%), l’Emilia-Romagna (9.8%), il Friuli (7.2%) e la Toscana (5.8%).

L’associazione Cesvot insieme ad Arci Toscana ha eseguito una ricerca per tracciare l’identikit dei ‘ragazzini con la valigia’. Sono per lo più maschi (85%) e adolescenti. Il 73% ha tra 15 e 17 anni, ma uno su quattro ne ha solo da 7 a 14. Rispetto al 2001, quelli più vicini alla maggiore età sono diminuiti passando dal 42% al 14% nel 2005.

Secondo la curatrice dell’indagine Monia Giovannetti l’abbassamento dell’età potrebbe leggersi "come conseguenza della legge Bossi-Fini". "Tra le condizioni per il permesso di soggiorno al raggiungimento della maggiore età – spiega – la norma prevede infatti la permanenza in Italia da almeno tre anni, ossia prima del compimento dei 15 anni, e l’inserimento per almeno due in un progetto educativo – formativo, oltre alla disponibilità di un alloggio, ad un’attività di studio o ad un contratto di lavoro".

Pur viaggiando da soli molti di questi bambini sono d’accordo con le famiglie di origine, o attesi da parenti. "I minori dell’Europa dell’Est – spiega la curatrice – sono partiti soprattutto da zone di campagna, di montagna o dalle periferie delle grandi città, tutte aree molto povere, in cui le opportunità di studio e di lavoro sono scarse e l’assistenza pubblica pressoché inesistente".

La gran parte proviene da Romania (37%), Marocco (22%) e Albania (15%). Seguono Serbia-Montenegro, Afghanistan, Moldova, Egitto, Palestina, Croazia, Bosnia, Algeria, Nigeria, Iraq, Tunisia. Spesso clandestini, questi adolescenti fanno lunghi viaggi per raggiungere la metà prescelta. Paesi di transito nell’Est sono Romania e Ungheria, tappe quasi obbligate per quelli che vanno verso l’Ovest e il Nord Europa. Germania, Francia e Italia sono tra le destinazioni finali. Ma il Bel Paese è anche tappa per gli under 18 diretti in Gran Bretagna, Austria, Germania, talvolta Stati Uniti e Canada.

Per il viaggio verso l’Italia pagano generalmente dai 500 euro per i passaggi in gommone (più economici perché ad alto rischio), ai circa 5mila euro per spostamenti più sicuri. I primi giorni di arrivo in Italia possono segnare il destino dei minori immigrati. "Secondo gli intervistati i giorni dell’ingresso sono un’avventura al limite del picaresco, – spiega Giovanetti – perfino la destinazione finale del viaggio dipende da chi incontrano in quella fase. Sono figure decisive per l’inserimento legale o illegale dei minori stranieri, altamente vulnerabili. E’ in questo passaggio che le istituzioni italiane possono fare la differenza".

Anche in questo caso la Romania si aggiudica il primato. E’ infatti romeno un minore non accompagnato su tre. Negli ultimi 7 anni sono passati dal 6 al 36% (un totale di 2.336 ragazzi). Un dato in controtendenza rispetto alla diminuzione o all’incremento più graduale dei minori soli albanesi e marocchini. Purtroppo i bambini romeni mantengono il primato anche tra coloro che finiscono nella rete criminale.

La ricerca, intitolata "Storie minori. Percorsi di accoglienza e di esclusione dei minori stranieri non accompagnati", verrà presentata il 15 novembre a Marina di Carrara. E’ stata elaborata in base a dati del Comitato minori stranieri del Ministero della Solidarietà sociale. Ma contiene anche undici storie di testimonianze dirette e interviste di assistenti sociali, giudici, responsabili di comunità di accoglienza, operatori di polizia.

Scarica la ricerca

(8 novembre 2007)

A.V.

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Boom di edili stranieri a Roma

Italia e Romania: intervenga l’Ue