Celebrati 300 mila unioni dal 1995 ad oggi. L’ Emilia Romagna la regione in cui il fenomeno è più frequente
Roma -24 agosto 2010- Il matrimonio è sempre più una tappa fondamentale percorso di integrazione degli immigrati in Italia. A confermare andamento i dati della ricerca sui matrimoni misti celebrati in Italia, pubblicata dalla MoneyGram attraverso il primo Osservatorio in materia.
Sul totale di 250 mila matrimoni annui (dati Istat 2009 su rilevazioni 2007) le unioni miste si attestano a circa 35 mila, rappresentando il 14% dei matrimoni. Dal 1995 ad oggi le unioni miste sono triplicate con una crescita annua del 9,5%.
I dati dimostrano come le scelte degli italiani sono molto diversificate, in cui gli uomini scelgono prevalentemente donne provenienti dall’Unione Europea, con il 59% dei casi, oppure scelgono le loro spose dal sud americana. Molto basse le unioni con donne dell’Africa Settentrionale (8%) e asiatiche (6%). Diverse le preferenze delle donne italiane che sposano molto più spesso uomini provenienti dal continente africano (40,7%), oppure sud americani (17,4%). Rimangono basse, anche per le donne, le percentuali di unioni con asiatici (4,7%).
A livello complessivo i matrimoni misti più frequenti sono quelli in cui lo sposo è Italiano e la sposa straniera (circa 17 mila nell’anno), mentre i matrimoni misti in cui è la sposa che è Italiana sono solo 6 mila. Cresce di importanza anche il fenomeno dei matrimoni misti in cui entrambi i coniugi sono di nazionalità non italiana e diversa tra di loro, che ammontano a circa 11 mila.
La regione in cui il fenomeno dei matrimoni misti è più importante è l’ Emilia Romagna,i cui dati sono sopra la media nazionale, con il 15% dei casi. Nella speciale classifica seguono la Lombardia (13,5%) e con stessa incidenza la Liguria (13,1%) e la Valle d’Aosta (13,1%).
La Lombardia è la regione in cui in numero assoluto (oltre 35 mila) le unioni miste sono state le più numerose. Nel Lazio invece, nonostante sia una regione in cui l’immigrazione è un fenomeno accentuato, è solo al dodicesimo posto della classifica con un’incidenza del 10,8% sul totale dei matrimoni celebrati. In generale nelle regioni del sud Italia la percentuale è molto bassa con la punta minima registrata in Puglia con il 3,7%.
Se da un lato aumenta la percentuale dei matrimoni tra coppie miste, dall’altro il primato dei divorzi spetta però alle stesse unioni miste. Infatti la durata media di questi matrimoni è di solo 9 anni, a fronte dei 14 anni per i matrimoni in cui entrambi i coniugi sono italiani. Sul totale dei divorziati nell’anno in esame (oltre 5.400) il 72,5% è rappresentato da coppie in cui il marito è italiano e la sposa straniera.
Marco Iorio
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