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Senato: arriva in aula il ddl sicurezza

Questa settimana inizia l’esame. Ecco cosa prevedono il testo e gli emendamenti

Roma – 10 novembre 2008 – Se l’ordine dei lavori verrà rispettato, inizierà domani nell’aula di Palazzo Madama la discussione sul disegno di legge 733 sulla sicurezza, ultimo tassello del pacchetto presentato lo scorso maggio dal governo.

Il testo vuole rendere più severi diversi aspetti della normativa che riguarda gli stranieri in Italia, in particolar modo sul fronte del contrasto all’immigrazione clandestina. Un giro di vite che inizia con l’introduzione del reato di ingresso e soggiorno illegale in Italia, per il quale si prevedono (in base a un emendamento del governo)  un’ammenda e l’espulsione.

Altro passaggio fortemente voluto dal ministro dell’Interno Maroni è il prolungamento da due a diciotto mesi del tempo massimo di trattenimento dei clandestini nei centri di identificazione ed espulsione. Questo avviene se solo se ci sono difficoltà nell’identificazione e se un giudice approva di mese in mese le proroghe. 

Per combattere i matrimoni di comodo si alzano i tempi per la concessione della cittadinanza. Il coniuge straniero potrà chiederla due anni dopo il matrimonio (oggi bastano sei mesi), tre anni dopo quando è residente all’estero. I tempi si dimezzano solo se ci sono dei figli.

Intervenendo sui money transfer, il ddl obbliga i gestori di  fotocopiare il documento di identità e il permesso di soggiorno di chi spedisce denaro e di segnalare alle forze dell’ordine i clienti senza permesso. Chi non si adegua, perde la licenza.
Anche l’iscrizione all’anagrafe diventa più difficile, dal momento che il testo la subordinata alla disponibilità di un alloggio idoneo. Una novità che riguarderebbe non solo i cittadini extraue, ma anche italiani e comunitari.

Il ddl arriva in aula carico di emendamenti approvati in Commissione, spesso  ulteriormente restrittivi.  Prevedono ad esempio il divieto di matrimonio per gli irregolari, un test di lingua per chi chiede il permesso per lungo soggiornanti, un sistema a “punti” e una tassa di 200 euro sul permesso.

Un altro emendamento vuole invece eliminare il silenzio-assenso sulle domande di ricongiungimento se non arriva una risposta entro sei mesi.  È stata infine ritirata (ma potrebbe essere ripresentata in Aula) la proposta leghista di segnalare i clandestini che si curano in un ospedale. 


EP

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