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Senato, passa il reato di immigrazione clandestina

L’aula approva l’articolo che prevede multa ed espulsione. L’opposizione:  "Norma inutile"

Roma – 15 gennaio 2009 – Primo sì al reato di immigrazione clandestina.

Ieri sera l’aula del Senato ha approvato con i voti del centrodestra l’articolo del ddl sulla sicurezza che punisce l’”ingresso e il soggiorno illegale nel territorio dello Stato”.  Il reato non verrà punito con il carcere, ma con una multa da 5 mila a 10 mila. Dopo la denuncia potrà scattare subito l’espulsione, anche senza l’autorizzazione di un giudice.

Esulta la Lega. “Per noi – ha detto il senatore Sandro Mazzatorta – è una norma fondamentale nel sistema di lotta all’immigrazione clandestina e illegale. Finalmente compiamo un passaggio importantissimo anche dal punto di vista culturale. Non si tratta di una norma razzista o antidemocratica o di una norma manifesto, bensì di una norma fondamentale per porsi in linea con gli altri Paesi europei nella lotta all’immigrazione clandestina se la si vuole fare davvero, e noi intendiamo farla davvero”.

“Ci saranno centinaia di migliaia di processi per il nulla, altro che bandiere, altro che principi e svolta culturale!”, il reato “avrà un connotato totalmente devastante per il nostro sistema giudiziario, perché saranno processabili gli immigrati clandestini e gli italiani che sono i loro datori di lavoro” ha denunciato invece Luigi Li Gotti (italia dei Valori). “Un danno al Paese, che ci costerà centinaia di milioni di euro e creerà terrorismo nella gente, perché ognuno dovrà liberarsi della persona che presta aiuto in casa”.

Per Gerardo D’Ambrosio (Partito Democratico), “ci troviamo di fronte a uno di quei reati assolutamente inutili sotto ogni profilo. A cosa serve fare questi processi, quando poi non saranno mai eseguite le relative sentenze? Queste persone non avranno i soldi, né le sanzioni potranno essere pagate in maniera diversa con lo svolgimento di un lavoro. Sarebbe più giusto scegliere di usare le somme stanziate per bloccare l’immigrazione clandestina, per stabilire convenzioni internazionali con i Paesi da cui queste persone migrano e per aiutarle a rimanere nei luoghi da cui provengono”.

Gianpiero D’Alia (Udc) parla di una “norma odiosa, ipocrita ed inutile. È un modo clandestino, questo sì, di reintrodurre, in violazione delle sentenze della Corte costituzionale, il principio e l’esecuzione immediata dell’espulsione per la sola denuncia, senza alcun accertamento giudiziario, della condizione di illiceità della permanenza nel territorio dello Stato, illiceità che, per quanto riguarda i fatti antecedenti all’entrata in vigore della norma, non è dimostrabile”.

Ieri l’Aula ha approvato anche l’articolo che prevede un contributo di 200 euro per le domande di cittadinanza.Oggi andrà avanti nell’esame del ddl sicurezza, con gli altri passaggi dedicati all’immigrazione: dai 18 mesi di trattenimento nei cpt alla tassa sui permessi di soggiorno.

EP

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