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Senato: via libera al decreto-sicurezza

Passano la stretta sugli affitti e l’aggravante di clandestinità. Il testo ora va alla Camera Roma – 24 giugno 2008 – Il Senato ha approvato stamattina con 166 voti a favore, 123 contro e un astenuto il disegno di legge di conversione del decreto-sicurezza, che ora passa all’esame della Camera dei Deputati. Ha votato a favore il Popolo delle libertà, contro il Partito Democratico, l’Italia dei Valori e l’Unione di centro.

Molte le norme che hanno a che fare con l’immigrazione, come la stretta sugli affitti e l’aggravante di clandestinità.

Chi alloggia a pagamento immigrati clandestini rischia la reclusione e la confisca dell’immobile. Una modifica apportata al testo durante l’iter a Palazzo Madama ha però ristretto l’applicazione di queste pene ai proprietari che vogliono trarre “ingiusto profitto” dagli inquilini e quindi lucrano sulla loro condizione di irregolarità.

Il decreto prevede inoltre che se un cittadino straniero senza permesso di soggiorno commette un reato mentre si trova irregolarmente in Italia, la pena prevista per quel reato viene aumentata fino a un terzo. Contro questa norma, ritenuta irragionevole e discriminatoria, si è scagliata invano l’opposizione.

Può essere poi espulso o allontanato chi, extracomunitario o comunitario, è stato condannato in via definitiva a pene superiori ai due anni, mentre prima per il rimpatrio serviva una pena di almeno dieci anni. Chi rimane in Italia nonostante l’ordine di espulsione o allontanamento pronunciato dal giudice è punito con la reclusione da uno a quattro anni.

Il decreto legge cambia anche il nome ai Cpt, che diventano "centri di identificazione ed espulsione".

Elvio Pasca

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