Roma, 16 novembre 2013 – ''Sull'effettiva capacità di svolgere un ruolo di leader nell'area mediterranea si misura l'attitudine dell'UE ad essere una ''potenza civile'' e ad esprimere una leadership internazionale che sappia orientare gli straordinari mutamenti socio-economici in atto nel bacino del Mediterraneo, superando la logica asfittica delle emergenze, siano esse militari o umanitarie''.
Lo ha detto la vicepresidente della Camera, Marina Sereni, aprendo a Montecitorio l'Assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo.
''Noi tutti, in quanto parlamentari – prosegue Sereni – abbiamo il diritto-dovere di elaborare strategie nuove, superare se necessario l'ottica dei nostri rispettivi governi, ed indicare nuovi e piu' originali percorsi per il raggiungimento degli obiettivi che ci siamo dati. Ce lo impone il ricordo recente ed indelebile delle 365 vittime del naufragio di Lampedusa, la piu' terribile tragedia registrata nella triste storia dell'immigrazione sulle nostre coste. Una storia – sottolinea – fatta di troppe tragedie come queste, di sofferenze immani di uomini, donne e bambini a cui dobbiamo porre termine con uno sforzo di volonta' politica che deve essere espresso dall'Europa e non puo' essere lasciato nella sola responsabilita' dei Paesi di frontiera''.
Per Sereni, in un mondo globalizzato e che tende ad ''annullare le differenze e ad impoverire i contenuti specifici delle diverse culture, e' importante impegnarsi per recuperare e valorizzare le differenti identita' culturali che rappresentano una ricchezza inestimabile della regionemediterranea''. Il bacino del Mediterraneo, conclude, ''e' la culla della nostra civilta'. Una civilta' basata su una millenaria storia di mescolanza di popoli e di tradizioni che, malgrado secolari antagonismi, ha dato vita alla piu' grande concentrazione di arte e di cultura del pianeta''.