Sì alla riforma del Terzo Settore, ma gli emendamenti sulla cittadinanza dei volontari sono stati bocciati. Governo libero di scegliere
Roma – 9 aprile 2015 – L’occasione era ghiotta. Mettere nero su bianco, al di là delle sentenze dei tribunali, che il Servizio Civile va aperto anche ai giovani stranieri. Il Parlamento ha però preferito non esprimersi e lasciare al governo l’ultima parola.
La Camera dei Deputati ha approvato stamattina il “disegno di legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale”. Il testo definisce i paletti entro i quali il governo dovrà muoversi, ma, così com’era uscito da Palazzo Chigi, non dice nulla sulla cittadinanza dei volontari.
Eppure a Montecitorio qualcuno ha provato ad affrontare il problema. Un emendamento presentato dai deputati di Sinistra, Ecologia e Libertà prevedeva infatti che potessero partecipare al Servizio Civile tutti i ragazzi stranieri regolarmente soggiornanti in Italia. È stato bocciato.
C’era poi un emendamento, di segno opposto, presentato dai deputati della Lega Nord, che voleva riservare espressamente il Servizio Civile ai “cittadini italiani”, richiamando l’articolo 52 della Costituzione (“La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”).Bocciato anche quello.
Se anche al Senato andrà allo stesso modo, la legge delega lascerà campo libero al governo, che potrà decidere con un decreto se per fare il Servizio Civile serve o no la cittadinanza italiana. Intanto il bando 2015 è ancora aperto: si cercano oltre 30 mila volontari, anche stranieri.
Stranieriinitalia.it