I dati di Unioncamere: in crescita l’imprenditoria immigrata PALERMO, 25 marzo 2009 – Tra gli immigrati presenti in Sicilia, oltre tredicimila sono titolari d’impresa e resistono alla crisi.
Il bilancio del 2008 conferma una vitalità dell’imprenditoria immigrata, che continua a crescere, malgrado la tendenza alla diminuzione complessiva delle micro-aziende condotte da cittadini italiani. Nonostante l’apporto positivo dell’imprenditoria immigrata, infatti, il bilancio demografico complessivo delle piccole aziende negli ultimi dodici mesi è stato deficitario in Sicilia di 6.305 unità. Di contro quelle con titolare non Ue sono aumentate di quasi 600 unità.
Questi, i dati più significativi diffusi da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta sul Registro delle Imprese da InfoCamere – la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane.
”Esiste una forza lavoro e una capacità imprenditoriale tra gli immigrati – commenta il Presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace – che mostra tenacia e resistenza. Chi produce nel nostro Paese, nella nostra isola, è una risorsa che va valorizzata e difesa, perchè contribuisce in modo efficace alla tenuta del sistema economico e produttivo. Ciò che si chiede agli immigrati, così come indifferentemente a tutti i cittadini italiani e stranieri che operano sul territorio, è il pieno rispetto delle regole e delle norme vigenti”.
Nel dettaglio, si nota come in tutte le province si sia registrata una crescita del numero di imprese individuali non Ue, tranne ad Enna, il cui dato rimane invariato, mentre nelle stesse realtà territoriali il numero complessivo ha avuto una generale diminuzione. La percentuale più elevata di aziende di immigrati rispetto al totale, è a Palermo (5,6%, 3.410 imprese); segue Ragusa, staccando, anche se in minima misura, la provincia di Messina, in cui si erano concentrate più imprese nel 2007. La maggioranza dei titolari di aziende gestite da immigrati ancora una volta è del Marocco (erano, nel 2007, 3.464, ora 3.618), aumenta il numero dei piccoli imprenditori cinesi (erano 1.608, sono ora 1.757) mentre quelle del Senegal sono in lieve diminuzione (otto hanno chiuso i battenti).