Stefano Camilloni
(ANSA) – PADOVA, 26 FEB – Entro l’estate a Padova un gruppo di operatori culturali stranieri affiancherà, con pettorina e distintivo di riconoscimento, i vigili urbani impegnati nel pattugliamento del territorio nella zona della stazione ferroviaria, nel quartiere di Chiesanuova e nell’area di via Anelli, quartiere dove l’estate scorsa il Comune ha deciso di erigere un muro antispaccio a seguito degli scontri interetnici di luglio. Gli operatori culturali saranno selezionati in base ad un bando, e saranno diciotto. Agli aspiranti "aiuto vigile" saranno richieste, oltre alla conoscenza dell’italiano, la padronanza di almeno una delle lingue più parlate tra le comunità straniere di Padova che oltre al rumeno sono l’inglese e l’edoigbo (Nigeria), il francese e lo wolof (Senegal), l’arabo e l’indiano tamil. Il progetto è cofinanziato dalla Regione Veneto con un contributo di 100 mila euro. "Il controllo del territorio si fa anche attraverso il dialogo tra diverse culture – commenta l’assessore comunale all’immigrazione Daniela Ruffini (Prc) – l’obiettivo è quello dell’integrazione. Avere una persona della propria comunità di appartenenza che parla la propria lingua molte volte può fare la differenza tra il dialogo ed il conflitto". "Abbiamo deciso di destinare queste nuove persone che lavoreranno con la polizia municipale – continua – al controllo del territorio in tre zone particolarmente problematiche della città, in primis quella di via Anelli, che nei mesi scorsi era salita agli onori della cronaca, dipinta come un quartiere ghetto. Con questa iniziativa dimostreremo che il dialogo è il migliore antidoto contro il disagio sociale e che il Comune di Padova, primo in Italia a fare questo esperimento, sa proporre risposte innovative per fronteggiare problemi a cui non siamo generalmente abituati". (ANSA). 2007-02-26 18:30
(26 febbraio 2007)
