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SICUREZZA: ASSOCIAZIONI, PIU’ ATTENZIONE A RICHIEDENTI ASILO

ROMA
(ANSA) – ROMA, 24 LUG – Previsioni legislative che creano restrizioni, ostacoli, barriere all’ingresso e al soggiorno proprio di quei cittadini stranieri che si presentano in condizione di particolare vulnerabilità o che intendano ricostituire in Italia l’unità della loro famiglia. Questo il giudizio di Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Acli, Comunità di S.Egidio e Centro Astalli circa le norme sui ricongiungimenti familiari, sull’asilo e sui comunitari in via di definitiva approvazione. Dopo le forti perplessità già espresse in occasione della presentazione del cosiddetto pacchetto sicurezza, "si torna a chiedere di rivedere l’impostazione generale di queste previsioni in modo da garantire l’unità della famiglia anche in migrazione, spesso fondamentale anche in termini di sicurezza". "Il quadro che si delinea – è detto in una nota – va invece in senso contrario, con condizioni estremamente restrittive per il ricongiungimento del coniuge, dei figli maggiorenni e dei genitori a carico e con l’introduzione dell’esame del Dna per accertare la parentela, con spese a carico del richiedente. Per quanto riguarda invece i richiedenti asilo, si ribadisce che la necessità di dare segnali rassicuranti al paese non può andare a discapito di chi è in condizioni di particolare vulnerabilità. Se è vero che spetta al mondo politico legiferare in questa materia, è altrettanto vero che la Chiesa e gli organismi che ad essa si ispirano hanno il dovere di fare appello alla coscienza pubblica e a quanti hanno autorità nella vita sociale, economica e politica, affinché vengano tutelati i soggetti più vulnerabili". (ANSA).

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