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SICUREZZA: DI PIETRO, NAPOLITANO CONTRIBUISCE A ‘NORMALIZZARE’ IL PAESE =

      MORAL SUASION SUCCESSIVA E’ CHIUDERE RECINTO DELLE PECORE
SCAPPATE Roma, 17 lug. (Adnkronos) – ”Anche se in buona fede, credo che
il Presidente Napolitano si stia adoperando anche lui per avere un
paese ‘normale’. Di fatto sta contribuendo alla normalizzazione del
paese. In un paese normale ognuno svolge le sue funzioni mentre la
normalizzazione si ha quando tutti quanti devono abdicare le proprie
funzioni per seguire l’indirizzo di uno, quindi del regime”. Lo dice
il leader dell’Idv Antonio Di Pietro ospite del programma di Klaus
Davi ‘Klauscondicio’. "Il problema -aggiunge- e’ che lui, non io. Il
Presidente della Repubblica ha messo nero su bianco una riflessione
con riferimento all’ultima legge sulla sicurezza e sull’immigrazione
dicendo espressamente che e’ una legge che non e’ in linea con il
sistema generale dell’ordinamento, che non rispetta i principi
fondamentali del sistema ordinamentale italiano".

      "Per evitare che cio’ avvenga -prosegue- la Costituzione riserva
al Capo dello Stato il diritto e il dovere di rimandare alle Camere
una legge che presenti questi requisiti. Nel tempo si e’ sviluppato un
altro strumento, non previsto dalla Costituzione, ma come prassi
costituzionale, che e’ la moral suasion, vale a dire una persuasione
‘preventiva’ affinche’ qualcosa di sbagliato non si faccia. Il
Presidente della Repubblica Napolitano prima poteva e doveva, magari
lo ha pure fatto, esercitare tutta la persuasione possibile affinche’
quella legge non fosse emanata. Tuttavia una volta approvata dal
Parlamento c’e’ solo un modo per fermarla ed e’ il rinvio alle Camere.
La sua moral suasion successiva e’ un grido al vento, si chiude il
recinto quando tutte le pecore sono scappate”.

      Secondo l’ex pm ”la normalizzazione ha precise conseguenze
anche sulle maggiori istituzioni dello Stato. Non e’ che la
normalizzazione non produca conseguenze. Guardiamo cosa e’ successo
alla Corte Costituzionale. E’ stata messa in discussione nella sua
credibilita’ non nella nostra richiesta di espulsione di due
magistrati, ma nel fatto che due magistrati in procinto di decidere
sull’imputato Berlusconi organizzino una cena galeotta insieme a lui,
proprio per parlare di giustizia”.

     
(Pol/Ct/Adnkronos)
17-LUG-09 13:51

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