ROMA
(ANSA) – ROMA, 15 LUG – "Non è accettabile un aggravante razziale per i reati commessi dagli extracomunitari; non è ammissibile la schedatura dei bambini Rom con le impronte digitali; non è condivisibile una sensibile diminuzione delle pene per chi ha commesso reati gravi solo per salvare Silvio Berlusconi e i suoi amici". Con queste parole Antonio di Pietro ha attaccato il governo intervenendo nell’aula della Camera in dichiarazione di voto sulla fiducia al decreto legge sulla sicurezza. Per il leader dell’Italia dei Lavori si tratta di un "provvedimento sicuramente xenofobo, e non a caso Berlusconi si sente oggi il degno prosecutore dei tempi dell’olio di ricino". L’ex pm ha iniziato il suo intervento protestando per l’assenza dall’aula del premier:"Lei non c’é, ma continua a chiedere al Parlamento voti di fiducia sul suo operato e sulla sua scelte per difendere se stesso. Ma si ricordi che non tutti in quest’aula sono suoi dipendenti". Un’altra accusa Di Pietro l’ha rivolta al governo nel merito del decreto perché mentre "si continua a sbandierare il tema della sicurezza come prioritario, nello stesso tempo si tagliano 40.000 posti di lavoro complessivamente a tutte le forze dell’ordine". A suo avviso ancora più gravi sono i tagli al settore della sicurezza, per 700 milioni di euro al ministero dell’interno e 1 miliardo per la difesa. In sintesi, per Di Pietro il decreto sicurezza contiene una "norma salva-premier che servirà a tutelare anche il complice di Berlusconi al processi di Milano, David Miller". (ANSA).
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SICUREZZA: DL; CAMERA, DI PIETRO, COME AI TEMPI OLIO RICINO
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