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Sicurezza, il ddl in aula al Senato

Nel testo ci sono il reato di clandestinità e i 18 mesi nei centri di permanenza. Ma anche i 200 euro per i permessi di soggiorno e lo stop ai flussi d’ingresso

13 gennaio 2009 – Il 2009 in Parlamento si apre con l’immigrazione. Dopo i rinvii dei mesi scorsi, l’aula del Senato inizia a discutereil disegno di legge sulla sicurezza presentato dal governo: tante le novità, quasi tutte negative, per gli stranieri in Italia.

Il testo prevede , tra l’altro, l’introduzione  del reato di ingresso e soggiorno illegale in Italia (punito con multa ed espulsione) e diciotto mesi di permanenza massima nei centri di identificazione ed espulsione. Alza poi  i tempi per la concessione della cittadinanza per matrimonio,  subordina l’iscrizione all’anagrafe alla disponibilità di un alloggio idoneo e  ordina ai gestori di phone center di segnalare i clienti che non hanno in tasca un permesso di soggiorno.

A questo giro di vite, si aggiungono le proposte di modifica presentate dalla Lega Nord per rendere ancora più severo il testo.

Prevedono ad esempio il divieto di matrimonio per gli irregolari, un test di lingua per chi chiede il permesso per lungo soggiornanti, un sistema a “punti” e una tassa di 200 euro sul permesso. Ma anche che i medici denuncino i clandestini che si curano presso gli ospedali , oppure che  vengano sospesi per due anni i flussi d’ingresso.

La discussione in Senato, comunque, potrebbe riservare diverse sorprese.

"Non condividiamo. Siamo contrari a questo modo di intendere la politica dell’immigrazione. I lavori dell’aula sul ddl sicurezza saranno particolarmente interessanti. Abbiamo chiesto che su molte norme ci si esprima con voto segreto perche’ riguardano la liberta’ dei cittadini", ha detto poco fa il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, al termine della riunione dei capigruppo.

EP


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