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Sicurezza: È polemica su rischio “bambini fantasma”

Pd: "Il disegno di legge rende adottabili i figli dei clandestini". Maroni smentisce

Roma – 13 maggio 2009 – ”Se una donna clandestina partorisce in Italia, ma non è in possesso del passaporto, a causa del ddl sicurezza non potrà riconoscere il proprio figlio, oltre a non poterlo iscrivere all’anagrafe”. La capogruppo del Pd in commissione Giustizia, Donatella Ferranti segnala i possibili rischi consegueni al testo approvato dal Senato. ”Se poi viene espulsa – aggiunge – suo figlio verrà messo in adozione. Non si tratta solo di una norma sbagliata, siamo davanti ad una disposizione disumana”.

Alla vigilia del voto di fiducia alla Camera sul ddl sicurezza, non si placano le polemiche sulla questione dei cosiddetti “bambini fantasma”. Secondo associazioni e opposizione, i figli degli irregolari rischiano di diventare ”invisibili” in quanto non saranno iscritti all’anagrafe dai genitori per evitare che mamme e papà senza permesso di soggiorno siano denunciati ed espulsi. Con la possibilità di arrivare alla messa in adozione, come segnala l’Associazione di studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), parlando del rischio che il ddl sicurezza dia vita a vere e proprie ”società parallele” di immigrati irregolari.

”Il combinato disposto della norma che trasforma la clandestinità in reato – spiega Ferranti – con quella che impedisce le registrazioni anagrafiche creerà questa situazione allucinante. La puerpera irregolare non può per legge essere espulsa e le viene dato, per il periodo della gravidanza un permesso di soggiorno provvisorio. Ma perchè il questore le possa dare questo documento temporaneo, la clandestina deve avere il passaporto. Circostanza che molto spesso non si verifica. E allora, per sottrarsi al pericolo di denuncia il genitore straniero privo di permesso di soggiorno eviterà di registrare la nascita del figlio”.

“E a causa del mancato riconoscimento – continua la deputata del Pd – si apriranno procedure di adottabilità dei neonati per abbandono con conseguenze gravi perchè non verrebbe più riconosciuto il diritto del minore a vivere con la propria famiglia. Ne’ il figlio potrà essere riconosciuto dal padre naturale non regolarmente sposato con la clandestina in possesso del permesso provvisorio creando così dei bimbi fantasma anche per la loro famiglia di origine. Siamo davanti ad un provvedimento che fabbrica clandestini e che poi li tratta alla pari di merce scaduta da buttare al macero”.

Ma il ministro dell’interno Roberto Maroni declina ogni rischio di questo genere: ”Smentisco che nel disegno di legge sulla sicurezza c’è una norma per cui i figli nati da clandestini potrebbero essere immediatamente adottabili”. E prima di Maroni, anche il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano aveva assicurato che nel pacchetto sicurezza non si nasconde il rischio che una madre immigrata possa non registrare all’anagrafe il figlio perchè clandestina.

Ecco cosa dice il testo del ddl: il comma f dell’articolo 45, approvato dal Senato, chiamato a sostituire due righe dell’articolo 2 del decreto legislativo 286 del 1998 sull’immigrazione. Dunque è previsto l’obbligo di presentare il permesso di soggiorno ”agli uffici della pubblica amministrazione ai fini del rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse dello straniero comunque denominati” per la richiesta degli ”atti di stato civile o per l’accesso a pubblici servizi”. Secondo il ddl sicurezza, non serve invece il permesso di soggiorno per motivi sportivi e ricreativi e, questa la novità, per ”l’accesso alle prestazioni sanitarie”.

a.i.

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