Roma, 2 lug. – (Adnkronos) – ”Le nuove norme sulla sicurezza preoccupano sia sul fronte delle ronde che su quello dell’immigrazione”. Cosi’ il segretario confederale dell’Ugl, Marina Porro, sottolineando come ”sono norme che non condividiamo e di dubbia efficacia perche’ nel caso delle ronde rischiano di non aumentare concretamente la sicurezza, e nel secondo di alimentare un clima di insofferenza e di caccia allo straniero che mettera’ in difficolta’ anche quanti, come i medici, si troveranno di fronte al bivio di dover scegliere se violare la legge e curare un clandestino o rinunciare al diritto dovere di cura e denunciarli all’autorita”’.
Per l’Ugl, aggiunge, ”la sicurezza come la salute e l’istruzione, devono rimanere in capo allo Stato, senza forme di abdicazione. L’istituzione delle ronde, sulla quale sin dall’inizio abbiamo espresso forti perplessita’, rischia di mortificare e di non agevolare l’operato delle forze di polizia che legittimamente da tempo chiedono piu’ attenzione e piu’ investimenti”.
Secondo la sindacalista, infine, ”l’introduzione del reato di clandestinita’ contraddice un approccio inclusivo e di integrazione nei confronti degli immigrati che pure contribuiscono a creare ricchezza nel nostro paese nonostante vivano e lavorino in condizioni di grave disagio. Il solo fatto di essere clandestini, non puo’ considerarsi reato anche perche’ questa norma ricadrebbe con molta facilita’ anche sugli immigrati regolari che, se non ottengono il rinnovo del permesso di soggiorno, basti pensare all’ipotesi di perdere il lavoro, o ai tempi lunghi per ottenere un rinnovo, possono improvvisamente trovarsi nella condizione di aver commesso un reato”.