Roma – 17 febbraio 2014 – Come se nulla fosse successo. La legge di stabilità 2014 ha esteso la social card anche ai cittadini extracomunitari titolari di un permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo (la cosiddetta carta di soggiorno), però Poste Italiane non accetta le loro domande.
Oltre un mese fa Stranieriinitalia.it aveva segnalato che il sito web di Poste (che raccoglie le domande e rilascia la carta) e quello dell’Inps (che eroga il contributo) non erano aggiornati. Stamattina su Posteitaliane.it c’è ancora il requisito della cittadinanza italiana, Inps.it ha inserito gli immigrati tra coloro che possono presentare la domanda, ma intanto gli operatori del suo contact center dell’Inps ancora insistono: “Chi fa la domanda deve essere italiano”.
Quel che è peggio, gli immigrati che provano materialmente a chiedere la social card non ci riescono. “Molti si fanno compilare la domanda dai nostri sportelli. Quando però vanno a presentarla negli uffici postali si sentono rispondere che è impossibile e vengono rimandati indietro” denuncia Claudio Piccinini, coordinatore degli uffici immigrazione del patronato Inca Cgil.
A quanto pare, non c’è solo un problema di disinformazione, ma anche di mancato aggiornamento del software. “Se ti presenti lì con il testo della legge, e dimostri che un immigrato può presentare la domanda, gli impiegati delle Poste non riescono a inserirla nel sistema informatico: i valori accettati nel campo cittadinanza sono solo I, IT o ITA” spiegano dall’Inca.
“È una situazione inaccettabile, Inps e Poste Italiane non possono negare, per disinformazione o per un problema informatico, un diritto previsto dalla legge. Tardano tanto perché i beneficiari sono stranieri? È una discriminazione” incalza Piccinini. Che non ha dubbi: “Le domande degli immigrati vanno accettate e il contributo garantito a partire da gennaio 2014”.
Elvio Pasca