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“Sono Nadia, sono nata qui, ma forse non dovrei sentirmi italiana”

La storia di un’italiana senza cittadinanza, respinta all’aeroporto mentre gli amici di una vita potevano partire. A Roma e Milano si torna in piazza per la Riforma.  Video-intervista di Arbër Agalliu

 

Roma – 21 febbraio 2017 – “È  come se mi avessero dato uno schiaffo e mi avessero detto: Nadia, ti senti troppo qualcosa che non sei

Nadia El Habibi è nata vent’anni fa a Città della Pieve e oggi è una studentessa dell’università di Perugia. Figlia di immigrati marocchini, è cresciuta in Umbria, ma pochi mesi trascorsi nel Paese dei genitori quando era bambina le hanno fatto perdere il diritto di diventare italiana a 18 anni.

Domenica era con gli amici di una vita in aeroporto, dovevano andare a Birmingham. Loro sono partiti, lei è rimasta a terra: “Al check in hanno visto il mio passaporto marocchino, ero senza visto. Per questo sono stata respinta”.

La sua storia, raccolta e lanciata su Facebook dal giornalista Arbër Agalliu, è quella di tantissimi italiani senza cittadinanza. Ragazzi e ragazze cresciuti in Italia che, come lei, credono di essere italiani fino a quando non si scontrano con una legge sulla cittadinanza molto più vecchia di loro, che li tratta da stranieri. 

Sono Nadia, sono nata qui. Se volete posso parlare male l’italiano ma non so neanche se mi riesce”… 

 

È per Nadia e tutti gli altri che continua il Febbraio della Cittadinanza lanciato dalla campagna l’Italia sono Anch’io e dal movimento Italiani senza Cittadinanza per spingere il Senato ad approvare la riforma. Oggi pomeriggio alle 16.30 tornano sit in e flash mob in piazza del Pantheon a Roma e in Piazza della Scala a Milano, il 28 febbraio ci sarà  una manifestazione nazionale. 

 

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