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Sorveglianza congiunta delle frontiere Ue. Parte Eurosur

Sì dell’Europarlamento, si inizia a dicembre. Il nuovo sistema favorirà lo scambio di dati e intelligence tra gli stati membri, anche tramite satelliti. “Così salveremo vite umane”

Roma – 11 ottobre 2013 – Contrastare l’immigrazione clandestina, ma anche salvare vite umane.  Sono gli obiettivi principali di "Eurosur", le cui regole di funzionamento sono state approvate ieri dall’Europarlamento con 479 voti favorevoli, 101 contrari e 20 astensioni.

Eurosur vuole migliorare la gestione delle frontiere esterne terrestri e marittime dell'Unione europea, intensificando lo scambio d'informazioni tra i paesi europei e con l'agenzia europea per la gestione delle frontiere Frontex. Il sistema dovrebbe consentire la condivisione dei dati e d'intelligence di varie autorità in tempo reale ma anche gli strumenti di sorveglianza, come satelliti o sistemi di notifica delle navi, tramite una rete di comunicazione protetta.

La rete di comunicazione Eurosur, spiega una nota dell’Europarlamento, è progettata per migliorare l'individuazione, la prevenzione e la lotta contro l'immigrazione clandestina e la criminalità transfrontaliera. I deputati hanno sottolineato che tale rete deve essere utilizzata anche per salvare la vita dei migranti.

"Solo con un sistema pan-europeo di sorveglianza delle frontiere, siamo in grado di evitare che il Mediterraneo diventi un cimitero per i rifugiati che cercano di attraversarlo su carrette del mare, in cerca di una vita migliore in Europa. Per evitare che una tragedia come quella di Lampedusa accada di nuovo, è necessario un rapido intervento", ha dichiarato il relatore Jan Mulder (ALDE, NL) nel dibattito in plenaria di mercoledì.

I paesi UE che utilizzano Eurosur si impegnano a rispettare i diritti umani, tra i quali il divieto di respingimento, che vieta il rimpatrio di persone minacciate di vita o private della libertà. Dovranno inoltre proteggere i dati personali, e ogni scambio di questi  tra gli Stati membri dell'Unione europea o con paesi terzi tramite Eurosur deve rimanere un'eccezione e rispettare la legislazione sulla protezione dei dati.

Inoltre, gli Stati membri non devono utilizzare Eurosur per inviare a paesi terzi qualsiasi informazione che potrebbero essere utilizzata per identificare una persona che ha richiesto la protezione internazionale o la cui vita o l'integrità fisica potrebbe essere a rischio.

Le norme di funzionamento di Eurosur sono state concordate con i governi nazionali. Bulgaria, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia inizieranno a utilizzare Eurosur il 2 dicembre 2013. Gli altri Stati membri il 1° dicembre 2014.
 

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