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Sospese le espulsioni dei bangladesi

Decisione del Viminale dopo le devastazioni del ciclone Sidr. La comunità: "Non basta, vogliamo i permessi umanitari"

Roma – 10 gennaio 2008 – Dal Ministero dell’Interno arriva la sospensione temporanea dei provvedimenti di espulsione nei confronti dei cittadini bangladesi. La decisione è stata presa in considerazione della difficile situazione che si è determinata in patria a causa delle conseguenze del ciclone Sidr.

Si tratta di una soluzione già adottata in passato in circostanze simili e, spiega una nota del Viminale, "è strettamente legata alla durata dell’emergenza nel Paese". Una circolare del Dipartimento di Pubblica Sicurezza invita anche, d’intesa con il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, a fare tutto il necessario per velocizzare i tempi della trattazione delle istanze di ricongiungimento familiare.

Un intervento era stato chiesto il 21 dicembre in un incontro tra l’“Associazione Bangladesh in Italia e Dhuumcatu” e il sottosegretario all’Interno Marcella Lucidi, che aveva manifestato la disponibilità del Viminale. Ieri la comunità bangladese era scesa in piazza per sollecitare una soluzione.

"Lo stop alle espulsioni è un primo passo, ma non basta. Solo con un permesso umanitario i bangladesi che oggi sono in Italia come clandestini avrebbero la possibilità di lavorare alla luce del sole e inviare i risparmi in patria, aiutando così chi ha perso tutto a causa del ciclone" commenta Siddique Nure Alam Bachu, leader di Dhuumcatu.

Da ieri la comunità ha organizzato un presidio permenente in piazza S. Giovanni a Roma. COn l’autotassazione sono stati raccolti circa 60mila euro. "Serviranno a finanziare queste manifestazioni di protesta, ma in buona parte verranno inviati in Bangladesh per aiutare le vittime dell’emergenza", sottolinea Bachu.

AV
EP
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