Madrid, 25 giugno 2012 – La crescita dell'immigrazione in Spagna non ha portato a un aumento della criminalita'. La comune percezione che un alto numero di stranieri tenda ad accrescere il tasso di criminalita' non deriva, secondo un nuovo studio spagnolo della Universidad Carlos III di Madrid, da una relazione causa-effetto.
Lo studio, pubblicato sulla American Law and Economics Review, valuta una possibile correlazione tra immigrazione e criminalita' e offre una risposta negativa.
"Il tasso di criminalita' in Spagna e' basso rispetto al resto d'Europa – ha detto a SINC, Servicio de informacion y noticias cientificas, Cesar Alonso-Borrego, professore di economia -: negli ultimi anni i tassi sono aumentati leggermente, mentre la popolazione immigrata e' cresciuta a un ritmo molto piu' veloce. Questo suggerisce una correlazione positiva, ma a bassissimi livelli, tra immigrazione e criminalita'".
I ricercatori hanno costruito un modello empirico per misurare la probabilita' di crimine, come per esempio le caratteristiche ambientali e individuali. Hanno usato i dati del Ministero degli Interni sui crimini commessi ogni anno in ogni provincia spagnola per 10mila abitanti nel periodo 1999-2009 e il censimento sulla forza lavoro della popolazione immigrata, e ha preso in considerazione l'impatto sociale attraverso dati quali il tasso di disoccupazione provinciale e il PIL pro capite provinciale.
La criminalita' tende a essere piu' presente nelle aree con maggiori opportunita' economiche, che e' esattamente il luogo dove si concentrano piu' immigrati, che pero' fanno registrare un tasso di istruzione relativamente elevato rispetto ai nativi