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Spagna. Immigrati: “Noi, truffati dalle banche”

Avevano redditi bassi, ma le banche concedevano loro i crediti per l’acquisto della casa, "con ipoteche facili e sopravvalutando gli immobili"

Madrid – 14 ottobre 2008 – Debiti ipotecari accumulati e moltiplicati, in certi casi fino ad arrivare a un milione di euro, concessi da banche e casse di risparmio spagnole a centinaia di famiglie di immigrati senza sufficienti garanzie o con avalli reciproci e poco credibili. A denunciare il caso è stato, pochi giorni fa, il quotidiano spagnolo ‘El Pais’.

La vicenda è stata denunciata da una nota e rispettata associazione di immigrati latinoamericani in Spagna, la "America Espana Solidaridad y Cooperacion" (Aesco). La storia è quella di immigrati con lavori poco qualificati e salari spesso a tre cifre che cercano di comprarsi una casa: si rivolgono ad alcune delle tante società immobiliari spagnole che nell’ultimo decennio hanno cementificato periferie e coste iberiche alimentando la ‘burbuja’ (bolla speculativa) immobiliare, finanziate a loro volta dalle banche. Nessun problema, dicono i costruttori, e per le ipoteche, basta che vi garantite fra di voi presso le banche.

Il ‘giochetto’ funziona, i crediti arrivano, a volte si tratta di ipoteche da 240.000 euro per salari da 500. Ma in Spagna questi prestiti sono quasi sempre a tasso variabile, e con la crisi finanziaria e l’impennata dell’Euribor, in un anno e mezzo il debito di molti è quasi raddoppiato: da 870 a 1600 euro, da 970 a 1700… E di fronte alla cessazione dei pagamenti degli ipotecati, gli istituti si sono rivolti ai garanti, che non erano in condizioni di garantire nulla, dato che spesso a loro volta avevano contratto altre ipoteche.

A questo punto alcune entità – secondo l’agenzia Efe una sarebbe ‘Caja Madrid’ – hanno congelato i salari di alcuni debitori, decisione secondo la Aesco illegale: l’associazione afferma infatti che in due casi è già stata annullata giudizialmente, obbligando le banche a restituire il denaro. L’Aesco sostiene che sarebbero circa 3.000 le persone in questa situazione, di cui circa 500 hanno presentato ai tribunali "domande di sospensione di pagamento".

Ora, con l’iniezione di liquidità da 30-50 miliardi annunciata dal governo di José Luis Zapatero per le banche, gli immigrati truffati protestano: "Le banche davano ipoteche a occhio e sopravvalutavano gli appartamenti", afferma il presidente dell’Aesco, Juan Carlos Rois, e ora "riceveranno 50 miliardi dallo Stato, mentre le famiglie colpite non ricevono nulla".

a.i.

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