Quest’anno sono rimpatriati volontariamente il triplo dell’anno scorso sfruttando gli incentivi del programma di rientro
Madrid – 7 agosto 2008 – Il tempo dell’economia "a tutto motore" in Spagna è passato, e cominciano a rendersene conto anche gli immigrati, che sempre più spesso decidono di approfittare del programma di rientro volontario nei loro paesi di origine. Lo ha scritto ieri il giornale catalano ‘El Periodico’, secondo cui nei primi sette mesi di quest’anno già 1621 persone sono rientrate e 2100 sono in lista d’attesa, contro appena 1184 nell’intero 2007.
Cifre non grandi, nota il quotidiano, rispetto ai quattro milioni di stranieri residenti legalmente in Spagna che ormai rappresentano quasi il 10% della popolazione, ma che sono il segnale di una chiara inversione di tendenza. Tanto più che in moltissimi, pur senza aver ancora presentato la domanda, chiedono informazioni sui sussidi e le condizioni di partecipazione al programma di rimpatrio.
Si tratta probabilmente di un buon auspicio per l’annunciato programma di incentivi al rientro degli immigrati disoccupati, che permetterà di capitalizzare il sussidio alla disoccupazione: il governo socialista di José Luis Zapatero ha detto di stimare fra 10.000 e 20.000 gli stranieri che potrebbero usufruirne: un numero ancora limitato, ma che forse è destinato a crescere con i mesi, man mano che l’entità della frenata economica si fa sempre più evidente.
Per il momento, chi vuole andare via deve accontentarsi di un biglietto di ritorno pagato, un aiuto di 400 euro più 150 per ogni minore della famiglia e di un sostegno di 1500 euro per reintegrarsi nel suo paese realizzando un’attività economica. Fra 2003 e 2007 solo 4850 stranieri sono ritornati nei loro paesi con questo programma, ma quest’anno le domande hanno già quasi prosciugato il bilancio di 1,8 milioni di cui il piano è dotato.