Roma – 12 maggio 2011 – È finito in galera l’uomo che il 7 aprile scorso, nelle capagne di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, rispose a fucilate a un finto immigrato che aveva bussato a casa sua.
Erano i giorni dell’afflusso massiccio di nordafricani nella tendopoli di Manduria quando Giulio Golia, della trasmissione Le Iene, si fece passare per un tunisino scappato dal centro d’accoglienza e chiese aiuto (cibo, soldi, indicazioni per ”arrivare a Parigi”…) agli abitanti della zona. Tanti i gesti di solidarietà, ma quando Golia arrivò davanti una casa in campagna e chiese un pò d’acqua fu accolto da colpi di arma da fuoco.
Ora i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Francavilla Fontana hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Brindisi nei confronti di Pietro Cozzetto, 34 anni, di Latiano ma residente a Francavilla, con piccoli precedenti. Fu lui a esplodere materialmente almeno due colpi di fucile a canne mozze. Non e’ chiaro ancora se i colpi furono esplosi in aria o mirando contro i componenti della troupe. Per questo non gli e’ stato contestato il reato di tentato omicidio.
Le accuse sono di ricettazione di armi (poiche’ deteneva il fucile illegalmente, ne’ esso e’ attribuibile a qualche familiare), spari in luogo pubblico, violenza privata ed esplosioni pericolose. È stato poi disposto lì obbligo di dimora per un giovane di 20 anni, di Francavilla ma residente a Latiano che si trovava insieme a lui, che risponde degli stessi reati in concorso tranne violenza privata dove l’accusa anche per lui e’ piena.
Insieme a una terza persona subito dopo si misero nell’auto di Cozzetto e rincorsero per diversi chilometri l’automobile delle Jene. Inoltre avrebbe anche brandito un bastone nei loro confronti. La posizione del terzo giovane e’ al vaglio degli inquirenti.