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Stati Uniti. Pochi abitanti, la città di Baltimora apre agli immigrati senza documenti

Il sindaco: "La polizia non chieda i documenti"

New York, 26 luglio 2012 – La città di Baltimora, come molti altri grandi centri industriali colpiti da decenni di declino economico e demografico, ha deciso di capovolgere la propria politica sull'immigrazione.

In contrasto con i provvidementi adottati in Arizona e Alabama, il sindaco della città, la democratica Stephanie Rawlings-Blake, ha emanato un'ordinanza che proibisce alla polizia locale e ad altri enti che si occupano di politiche sociali di chiedere i documenti. L'origine di questo mutato atteggiamento, che Baltimora condivide con città come Detroit, Dayton e Chicago, è il censimento del 2010, che ha evidenziato la perdita di potere politico e di finanziamenti federali di quei centri che hanno dovuto subire una revisione dei propri confini distrettuali a causa della diminuita popolazione.

Baltimora occupava il decimo posto per numero di abitanti nel 1980; oggi è scesa al ventiquattresimo. I critici del provvedimento, come il deputato del Parlamento del Maryland, Patrick McDonough, sostengono che l'ordinanza del sindaco creerà una sorta di porto sicuro per gli immigrati illegali, togliendo il lavoro ai residenti, in una città dove la disoccupazione raggiunge già il 10%. I molti sostenitori affermano, invece, che la decisione del sindaco rappresenta solo una delle tante misure di un piano di crescita ben più ampio, che prevede il miglioramento del sistema scolastico, la riduzione del crimine, il taglio delle tasse sulle proprietà e la creazione di nuovi posti di lavoro.

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