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Stati Uniti. Verso la sanatoria 13 milioni di clandestini: accordo al Congresso

Accordo bipartisan al Senato per la riforma dell’immigrazione. Visti speciali per i clandestini, che dovranno però pagare una multa

Si apre la strada verso la regolarizzazione per i clandestini che vivono negli Stati Uniti. Ieri senatori democratici e repubblicani hanno raggiunto un accordo per la riforma dell’immigrazione auspicata dal governo che offrirà una chance di emersione a 12 milioni di persone, per la maggioranza messicani e altri ispanici, che si stima non abbiano un permesso di soggiorno.

L’accordo è solo un prima tappa, dal momento che la nuova legge dovrà essere approvata da tutto il Congresso, ma secondo George W. Bush potrà portare "a un sistema dell’ immigrazione sicuro, produttivo, ordinato e corretto. Con questo accordo bipartisan – ha detto il presidente – sono convinto che potrà essere portato avanti un dibattito in grado di produrre una riforma complessiva del settore entro l’anno".

La riforma gira intorno a programmi di lavoro temporaneo, con l’impiego di immigrati per due anni, con contratti rinnovabili per due volte dopo interruzioni di un anno. La possibilità di rimanere negli Usa sarà legata a un sistema "a punti" e crescerà proporzionalmente all’istruzione (a cominciare dalla conoscenza della lingua inglese) e al grado di professionalità

Per i clandestini è previsto il rilascio di uno speciale visto ("Z") e, dopo il pagamento di una multa di 5mila dollari, l’inizio di un percorso verso un permesso di soggiorno permanente che potrebbe durare tra gli otto e i tredici anni. Queste persone dovrebbero però prima tornare nel loro Paese d’origine e, come ha spiegato Bush "mettersi in coda dietro a coloro che hanno rispettato le regole e seguito la legge".

Se da un lato si offre questa opportunità di regolarizzazione, dall’altro è previsto anche un giro di vite contro i flussi clandestini. I repubblicani hanno infatti messo sul piatto dell’accordo la richiesta di maggiori controlli sulla popolazione e di una sorveglianza più stretta lungo il confine sud degli Stati Uniti, con l’impiego di più sofisticati sistemi elettronici e il rafforzamento del corpo di polizia di frontiera. Verranno infine indurite le sanzioni contro chi assume clandestini.

(18 maggio 2007)

 

Elvio Pasca

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