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Immigrati e case. Boom di acquisti: 131mila nel 2006, +19% in tre anni

Rapporto del ministero dell’Economia. "Calo consistente della forza lavoro" VARSAVIA – Il costante flusso migratorio verso occidente, potrebbe arrivare a costare alla Polonia il 3,5% del Pil nel lungo periodo. Addirittura fra il 2006 e il 2025, la somma di tutte le riduzioni in termini percentuali del Pil, derivanti direttamente dall’emigrazione, potrebbe raggiungere il 45%.

Questo l’allarmante risultato del rapporto pubblicato dal ministero dell’Economia polacco.

Un fenomeno, quello dell’emigrazione, che sta diventando ormai una costante in tutte le analisi e gli studi degli esperti polacchi. Inizialmente salutato quasi con sollievo a beneficio del livello degli inoccupati, esso si è trasformato ormai in un vero e proprio boomerang che rischia di rallentare la potenziale crescita economica della Polonia, negli anni a venire.

"Se il trend migratorio non si placa, presto la Polonia dovrà far fronte ad un calo consistente della propria forza lavoro. Ciò influenzerà negativamente sulla crescita dell’economia, riattivando la pressione inflazionistica", si legge nel rapporto ministeriale. La presenza di un tale numero di polacchi all’estero è probabile porti ad forte aumento dei trasferimenti di denaro verso la Polonia, contribuendo così all’apprezzamento della moneta locale, lo zloty, nei confronti di dollaro e euro.

(20 marzo 2007)

 

s.c.

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