Arrestati a Catania il comandante e sette aiutanti. Bastoni e cinghie contro i migranti che cercavano di uscire dalla stiva e che poi sono morti soffocati
Catania – 18 agosto 2015 – Hanno guidato il barcone e tenuto l’ordine a bordo con la violenza, anche ricacciando a calci, pugni, bastonate e cinghiate i migranti nella stiva. Quella stiva nella quale quarantanove persone sono morte soffocate dai gas di scarico.
Sono pesanti le accuse a carico degli otto presunti scafisti (uno dei quali ha 17 anni) della strage di Ferragosto nel Canale di Sicilia. La Guardia di finanza è convinta di averli individuati grazie al racconto dei superstiti giunti ieri a Catania: i sette maggiorenni sono già in carcere, il minore è in stato di fermo nel centro di prima accoglienza.
Gli otto sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio volontario plurimo. I fermati sono: Harboob Ayooub (classe 1995, sedicente marocchino), Jomaa Laamami Tarek (cl. 1996, sedicente libico), Assayd Mohamed (cl. 1997, sedicente libico), Ahmad Ali’ Farah (cl. 1997, sedicente libico), J. M. (cl. 1998, sedicente siriano-minore), Saaid Mustapha (classe 1992, sedicente marocchino), BEDDAT Isham (cl. 1985, sedicente marocchino), Abd Al Monssif Abd Arahman (cl. 1997, sedicente libico).
Harboob Ayooub, spiega in una nota la Guardia di Finanza, è risultato essere il comandante del barcone mentre gli altri membri distriuivano l’acqua, disponevano i migranti e mantenevano l’ordine a bordo.
“Tale ultimo ruolo veniva esercitato con violenza mediante calci, pugni, utilizzo di bastoni e cinghie nei confronti soprattutto di quei migranti che cercavano invano di risalire dalla angusta stiva in cui erano ammassati e nella quale hanno trovato la morte verosimilmente per la mancanza di aria e le esalazioni dei fumi del motore. Di fatto le modalità del trasporto nonché le condotte tenute dall’equipaggio causavano cosi’ la morte di 49 migranti”.