Roma – 2 dicembre 2013 – Sono passati tre mesi da quando il mare ha inghiottito almeno trecentosessantasei vite a poche miglia da Lampedusa. Uomini, donne e bambini che, come migliaia prima di loro e come chissà quanti ancora, cercavano di raggiungere l’Italia per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni, alla povertà.
Il loro ricordo brillerà nelle fiamme delle candele che domani 3 dicembre alle 18 verranno accese in piazza Montecitorio, a Roma, e in altre città d’Italia durante iniziative gemelle. Sarà un flash mob suggestivo, aperto a chiunque voglia partecipare, per sostenere la richiesta di far diventare il 3 ottobre di ogni anno la “Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”.
Ad avanzarla è il Comitato 3 Ottobre, nato da un gruppo Facebook che già conta circa 10 mila membri e nel nome ha buona parte del suo programma: “Accoglienza”. “È uno spazio di confronto e riflessione. Noi crediamo che serva una task force umanitaria nel Mediterraneo che non lasci da soli sul campo le istituzioni e gli operatori. E vorremo creare una ricorrenza che coltivi il ricordo di ciò che è successo, perché non si ripeta” dice il capitano di vascello Vittorio Alessandro, un passato come portavoce della Guardia Costiera, che è tra i promotori.
La proposta di legge per l’istituzione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza è già nero su bianco in un appello che ha raccolto 25 mila firme online su Change.org. Domani pomeriggio verrà consegnata ai deputati perché la facciano camminare in Parlamento.
La "Giornata della Memoria e dell’Accoglienza”, si legge nel testo della proposta, servirà a “ricordare lo sterminio silenzioso e spesso invisibile che si consuma nel Canale di Sicilia e sulle rotte di terra percorse da popoli in fuga da persecuzioni, deportazione, prigionia, guerre e miseria, e tutti coloro che, anche a rischio della propria vita, salvano quella degli altri, offrono accoglienza e proteggono i migranti”.
Ogni 3 ottobre verranno “organizzate cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, a Lampedusa in particolare e in tutte le scuole di ogni ordine e grado, per ricordare quanto accaduto ed accade a chi è costretto a scappare dalla persecuzione per raggiungere l'Europa e la pace, a rischio della propria vita. Una memoria che riguarda il popolo italiano – oggi chiamato ad accogliere, ma che ieri emigrava in cerca di lavoro – e l'Europa intera, chiamata ai valori universali di Accoglienza. Memoria da conservare affinché eventi come quello del 3 ottobre 2013 non accadano mai più”.
“Purtroppo è fortissimo il rischio che svanisca la memoria di ciò che è accaduto, mentre assistiamo a una militarizzazione del Mediterraneo che si illude di risolvere il problema spostando la soluzione in alto mare o su un’altra sponda. Invece bisogna tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica, sensibilizzandola a partire dalle scuole, per comprendere una situazione complessa, resistere e rispondere, coltivando l’accoglienza” sostiene Vittorio Alessandro. “Dobbiamo essere padroni di casa, ma padroni di casa accoglienti, verso gli altri e verso noi stessi”.
È in quest’ottica che domani le candele accese a Montecitorio ricorderanno le vittime del mare, così come i lavoratori cinesi morti all’alba di domenica tra le fiamme in un’azienda tessile di Prato. “Chi mette delle persone a lavorare e a vivere in un capannone come quello– ragiona il capitano – non è diverso da chi le fa salire su un barcone per un improbabile viaggio verso l’Italia. Commette lo stesso crimine, gioca con le loro vite e offende la dignità degli essere umani”.
Elvio Pasca