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Stragi dell’ immigrazione. 40 mila morti dal 2000, oltre la metà erano diretti in Europa

I dati, sottostimati, del Rapporto FAtal Journeys dell' Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. "Servono canali sicuri e regolari, altrimenti si consegnano le persone ai trafficanti"

Roma – 29 settembre 2014 – Sono oltre 40 mila i migranti morti dal 2000 a oggi nel mondo mentre cercavano di raggiungere Paesi dove speravano in una vita migliore “Sono morti senza motivo. É arrivato il  momento di smetterla di contare le vittime e che tutto l mondo si impegni a fermare questa violenza contro persone disperate”.

A fare il conto delle vittime e ad accusare i governi per le loro politiche delle frontiere chiuse è Fatal Journeys: Tracking Lives Lost During Migration, un rapporto presentato oggi a Ginevra dall'Organizzazione internazionale per le Migrazioni. Oltre duecento pagine che l'Oim ha iniziato a mettere insieme dopo la strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013.

La destinazione più “pericolosa” per le migrazioni irregolari risulta essere l'Europa, soprattutto per i viaggi attraverso il Mediterraneo. Oltre 22mila persone sono morte dal 2000 a oggi per raggiungere il Vecchio Continente, ben 4000 solo dall'inizio del 2013.

Questi dati vanno considerati come una sottostima. Le vittime delle migrazioni non entrano sempre nelle statistiche istituzionali e inoltre spesso perdono la vita in zona disabitate. Il rapporto cita una stima per cui per ogni cadavere rinvenuto ce ne sarebbero almeno altri due che nessuno vedrà mai.

“È paradossale che in un momento in cui un persona su sette nel mondo è un migrante, vediamo una risposta straordinariamente dura alle migrazioni nel mondo sviluppato” denuncia William Swing, direttore Generale dell' OIM.

“Opportunità limitate per migrazioni sicure e regolari -sotttolinea Swing – potano gli aspiranti migranti nelle mani dei trafficanti, alimentando un commerci senza scrupoli che minaccia le vite persone disperate. Noi abbiamo bisogno di porre fine questo ciclo. I migranti irregolari non sono criminali. Sono esseri umani che hanno bisogno di protezione e assistenza e ai quali si deve rispetto”.

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OIM  Fatal Journeys: Tracking Lives Lost During Migration

 

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