Roma – 29 agosto 2014 – Cinquantaquattro Paesi “in via di sviluppo”, dall’Afghanistan allo Zimbabwe, passando per Bangladesh, Senegal e tanti altri luoghi dove la vita è tutt'altro che facile.
A disegnare, come ogni anno, al mappa della povertà nel mondo è un decreto del ministero dell’Istruzione appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. La lista serve alle università, che riservano agli studenti che arrivano da questi Paesi borse di studio o trattamenti di favore, come quote di iscrizione più basse o sconti sul servizio mensa.
Per accedere alle agevolazioni, bisogna comunque dimostrare di non essere tra i pochi benestanti che vivono in quei Paesi. Per la valutazione della condizione economica serve infatti un certificato rilasciato dal consolato italiano “che attesti che lo studente non appartiene ad una famiglia notoriamente di alto reddito ed elevato livello sociale”.
Ecco la lista:
Afganistan; Angola; Bangladesh; Benin; Bhutan; Burkina Faso; Burundi; Cambogia; Central African Rep.; Chad; Comoros; Congo Dem. Rep.; Djibouti; Equatorial Guinea; Eritrea; Ethiopia; Gambia; Guinea; Guinea Bissau; Haiti; Kenya; Kiribati; Korea, Dem. Rep.; Kyrgyz Rep.; Laos; Lesotho; Liberia; Madagascar; Malawi; Mali; Mauritania; Mozambique; Myanmar; Nepal; Niger; Rwanda; Samoa; Sao Tome & Principe; Senegal; Sierra Leone; Solomon Islands; Somalia; South Sudan; Sudan; Tanzania; Tajikistan; Timor-Leste; Togo; Tuvalu; Uganda; Vanuatu; Yemen; Zambia; Zimbabwe.