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Studenti stranieri. Indagine Ocse Pisa: “Aumentano, ma restano indietro”

Il punteggio medio ottenuto dagli studenti immigrati è inferiore di 48 punti rispetto a quello degli studenti non immigrati. Pesano lo status socioeconomico e la lingua

Roma – 3 dicembre 2013 – Oggi a Roma presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, sono stati presentati i risultati dell'Indagine Ocse Pisa 2012, che misura le competenze dei quindicenni in matematica, scienze e lettura. L'Italia, spiega l'Ocse, ha risultati sotto la media ma è uno dei Paesi che registra i più notevoli progressi in matematica e scienze.

"Non possiamo trascurare il fatto che l'Italia registri risultati inferiori alla media Ocse – ha commentato il Ministro Maria Chiara Carrozza – tuttavia l'indagine rivela che siamo uno dei Paesi che ha registrato i maggiori progressi in matematica e scienze e questo deve essere da stimolo per continuare a lavorare per migliorare le performance dei nostri studenti".

Tra le altre cose, la ricerca Ocse Pisa documenta un aumento degli studenti figli di immigrati, evidenziando però che i loro risultati scolastici sono ancora inferiori rispetto a quelli dei figli degli italiani, anche se il gap sta diminuendo.

La percentuale di studenti immigrati nei Paesi dell’OCSE è aumentata dal 9% nel 2003 al 12% nel 2012 mentre la differenza nei risultati in matematica tra studenti immigrati e non immigrati è diminuita di 11 punti durante lo stesso periodo.

In Italia, nel 2012 il 7,5% degli studenti aveva un background d’immigrazione. Se è vero che tale percentuale è inferiore alla media OCSE, tra il 2003 e il 2012, è cresciuta di 5 punti percentuali, mentre la percentuale di studenti senza background d’immigrazione è diminuita di 5 punti percentuali durante lo stesso periodo.

Il punteggio medio ottenuto dagli studenti immigrati è inferiore di 48 punti rispetto a quello degli studenti non immigrati – una differenza ben superiore alla media OCSE di 34 punti. Alla stregua di molti altri Paesi, tale differenza riflette le disparità di status socioeconomico tra diversi gruppi di studenti. Tuttavia, anche quando si è tenuto dello status socioeconomico, il divario nei risultati associato al background d’immigrazione è comunque di 32 punti – ben più ampio rispetto al gap medio dell’OCSE di 21 punti.
 
Mentre i risultati in matematica degli studenti immigrati in Italia non sono cambiati tra il 2003 e il 2012, quelli degli studenti non immigrati sono migliorati di 23 punti.

I nuovi immigrati, si legge nel dossier, sono generalmente molto più svantaggiati rispetto agli immigrati già stabiliti nel Paese. La barriera linguistica è altresì un ostacolo all’apprendimento. Tra gli studenti con un background d’immigrazione, quelli che parlano l’italiano a casa ottengono 19 punti in più rispetto a quelli che non lo fanno. Tuttavia, nella comparazione tra studenti di status socioeconomico simile, non si rileva un divario di risultati tra quelli che parlano italiano a casa e quelli che non lo fanno.

Samia Oursana
Italianipiu.it, il portale delle seconde generazioni

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