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Sul reato di clandestinità deciderà il Parlamento

Secondo le ultime anticipazioni, nel decreto legge ci sarà solo l’aggravante, il reato sarà nel disegno di legge Roma – 20 maggio 2008 – Il governo proverà a introdurre il reato di immigrazione clandestina con un disegno di legge (che quindi dovrà superare l’esame del Parlamento), proponendo una pena da sei mesi a quattro anni di carcere.

E’ quanto prevede l’ultima bozza di ddl del ‘pacchetto sicurezza’ (composto da un decreto, un ddl e tre decreti legislativi) arrivata stasera in pre-consiglio dei ministri. Nella bozza di decreto (che presuppone i requisiti di necessità e urgenza), resta invece l’aggravamento di un terzo della pena nel caso in cui a delinquere siano gli stranieri irregolari.

Ora bisognerà vedere se le ultime versioni del decreto legge e del ddl che compongono il ‘pacchetto sicurezza’ verranno confermate domani in Consiglio dei Ministri. In questo caso, ci sarà quindi un doppio binario: con il decreto legge (che entra in vigore immediatamente, ma deve essere convertito in legge entro 60 giorni) il governo ha scelto la strada più ‘soft’ dell’aggravante di pena per il clandestino che delinque, mentre con il ddl vuole introdurre il reato di clandestinità, come chiede il ministro dell’Interno Maroni, ma lascia anche aperta la possibilità del dibattito, e quindi delle modifiche, parlamentari.

Il reato di "ingresso illegale nel territorio dello Stato" é previsto dall’art.7bis (su un totale di 16) della bozza di ddl che va a modificare il testo unico sull’immigrazione e che così recita: "Salvo che il fatto costituisca più grave reato, lo straniero che fa ingresso nel territorio dello Stato in violazione delle disposizione del presente testo unico é punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni".

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