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Sussidi casa: discriminati gli immigrati

Il tribunale di Bolzano conferma le sentenze contro l’Ipes. Soddisfatto Mullayeri, presidente della Consulta immigrati

Roma – 24 dicembre 2010 – Il tribunale di Bolzano ha accolto i ricorsi degli immigrati ai quali era stato negato il sussidio casa.

I giudici Michaeler e Muscetta hanno confermato le sentenze dello scorso 24 novembre (leggi anche “Negato sussidio agli extracomunitari. Il giudice "E’ discriminazione") nelle quali si sanciva l’atto discriminatorio nei confronti degli immigrati che venivano inseriti in una lista differente rispetto ai residenti autoctoni che richiedevano lo stesso sussidio.

I giudici hanno così condannato L’Ipes (istituto per l’edilizia popolare) a risarcire gli immigrati che avevano presentato un maxi-ricorso che riuniva insieme tutti i 380 cittadini danneggiati.

Soddisfatto della sentenza il presidente della Consulta immigrati, Artan Mullaymeri, che contattato da Stranieriintalia.it dichiara: ”Il sussidio deve essere un diritto per tutti i lavoratori che vivono qui, che siano stranieri o locali”.

“Indubbiamente siamo contenti della sentenza – prosegue Mullaymeri – ma ora dobbiamo lavorare per cambiare questa normativa, le nostre richieste sono state ascoltate solo in parte mentre possiamo contribuire a cambiarla in meglio”.

Già nel 2008 Mullaymeri partecipò ai lavori della consulta lavoro per l’edilizia abitativa e insieme ai sindacati contestavano l’allora disegno di legge che prevedeva una diversa lista per i richiedenti,distinguendo proprio tra extracomunitari e autoctoni. Oltre a questa differenziazione veniva utilizzato un criterio basato sulla media ponderata che distribuiva i contribuiti in base alla percentuale di extracomunitari sul territorio.

Secondo questa suddivisione, ci spiega Mullaymeri, “agli extracomunitari che rappresentavano il 6,8% delle richieste, spettavano solo l’8% dei contribuiti stimati, mentre non c’erano limitazioni per i richiedenti autoctoni e questo per noi è sempre stato discriminatorio”.

Tra i requisiti per richiedere il sussidio è necessario avere la residenza nella provincia da almeno 5 anni e  lavorare da 3 anni “sono criteri che noi abbiamo accettato perché li riteniamo giustii – prosegue Mullymeri – così come riteniamo giusto diminuire il sussidio per il prossimo anno perché siamo consci di vivere in un periodo di crisi, ma non possiamo accettare che si facciano discriminazioni”.

Marco Iorio

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