GINEVRA, 18 marzo 2013 – Cresce il flusso di immigrati verso la Svizzera. E non solo dall'Italia – con un numero di migranti che tra il 2011 ed il 2012 e' salito del 50% – ma anche dagli altri paesi Ue, molti dei quali attanagliati dalla crisi e da alti livelli di disoccupazione.
E Berna potrebbe decidere di mettere un freno, facendo scattare – sottolinea la stampa elvetica – il suo diritto di attivare una speciale clausola di salvaguardia per limitare i permessi di soggiorno concessi ai cittadini Ue. Dall'Italia il flusso migratorio ha registrato – rivelano i dati dell'Ufficio federale delle migrazioni (Ufm) – un'impennata del 50% tra il 2011 ed il 2012, passando da 5.318 immigrati supplementari registrati nel 2011 agli 8.035 dell'anno scorso, Ma il caso italiano non e' isolato. Un numero crescente di Europei continua a giungere in Svizzera per cercare lavoro.
La misura che la Svizzera potrebbe far scattare per frenare questo trend, prevista dagli accordi di libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l'Ue, e' gia' stata attivata da Berna l'anno scorso, ma solo nei confronti di otto Paesi dell'Europa dell'est membri dell'Ue (Ue-8). Una decisione che aveva suscitato non pochi malumori a Bruxelles e nei Paesi interessati. Ora la Svizzera potrebbe compiere un'ulteriore passo ed estendere per la prima volta l'applicazione della clausola ai Paesi dell'Ue-17, ovvero i vecchi Stati membri dell'Ue tra cui l'Italia, Cipro e Malta.
La clausola di contingentamento dei permessi non scatta automaticamente e la decisione, attesa nei prossimi mesi, non sara' facile. Berna, dovra' soppesare considerazioni economiche e politiche e considerare pressioni opposte: una parte dell'opinione pubblica interna preme infatti per un freno all'immigrazione, ma una decisione in tal senso rischia di accentuare le tensioni con Bruxelles.