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Tangenti per il permesso. Poliziotto in manette

Arrestato ispettore a Roma. Chiedeva 1500 per facilitare il rilascio dei documenti

Roma – 24 marzo 2011 – La promessa è sempre la stessa: ottenere il permesso di soggiorno, come sempre senza seguire il naturale iter amministrativo. La condizione, anche quella, sempre uguale: pagare fino a 1500 euro, altrimenti niente documenti.

Una storia di tangenti relative ai permessi di soggiorno che riguarda direttamente un ispettore dell’Ufficio stranieri del commissariato prenestino di Roma. 

L’ispettore Alessandro Z.(46 anni) aveva un complice, Ayad B., marocchino 47enne, anche lui finito in manette che fungeva da tramite con le vittime.  Secondo l’accusa i due avrebbero preteso 1500 euro da un extracomunitario, un panettiere algerino sposato con un’italiana, altrimenti l’ispettore avrebbe impedito di ottenere il permesso di soggiorno.

Secondo le richieste del pm Paolo Ielo e del gip Valerio Savio che curano l’indagine, i due sono accusati anche di aver chiesto tangenti ad una coppia di stranieri affinchè l’ispettore sollecitasse il rilascio dei loro permessi di soggiorno. 

Per l’accusa tutto ruotava intorno alle pratiche relative ai ricongiungimenti familiari, utilizzando alcuni immigrati, sposati con italiani, che  venivano dichiarati residenti insieme al coniuge, in modo che potessero ottenere la cittadinanza. 

Compito dell’ispettore era proprio accertare che ai matrimoni misti, tra italiani e immigrati, corrispondessero un’effettiva convivenza tra i coniugi. Dalle indagini condotte appare invece chiaro che il poliziotto utilizzava il suo ruolo per chiedere fino 1500 euro per dare il “prezioso” ok all’accertamento di residenza.
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