Nuova interrogazione in Parlamento dai deputati di Al-Possibile. Maestri: “Non c’è corrispondenza con le spese sostenute dallo Stato per rilasciare i documenti”
+++
AGGIORNAMENTO
Stop alla tassa sui permessi di soggiorno, non si paga più
+++
Roma – 8 marzo 2016 – Cosa aspetta il governo a mettere mano alla tassa sui permessi di soggiorno? I giudici dell’Ue hanno detto da mesi che così com’è è illegittima, eppure gli stranieri continuano a pagare.
Finora Renzi e i suoi non hanno ignorato solo quella sentenza, ma anche le sollecitazioni del Parlamento. L’ultima è arrivata qualche giorno fa, con un’interrogazione al ministro dell’Interno presentata da Andrea Maestri e gli altri deputati del gruppo Alternativa Libera – Possibile.
Nel testo si ricorda ad Alfano che, a fronte di un reddito medio di circa 13 mila euro l’anno, gli immigrati sono ancora costretti a versare un contributo tra gli 80 e i 200 euro per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. Un contributo che la corte europea di Giustizia il 2 settembre scorso ha già bocciato come “sproporzionato” e d’ “ostacolo all’esercizio dei diritti” previsti dalle norme comunitarie.
“Il Governo lo sa? Che iniziative intende assumere?” chiedono i deputati. Maestri qualche suggerimento lo dà: “Fosse per me, eliminerei il contributo, il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno deve essere gratuito, se non per eventuali marche da bollo come in altri casi” dice a Stranieriinitalia.it.
“Se proprio non lo possono abolire – aggiunge il deputato – comunque dovrebbero ridurlo drasticamente. Ha un impatto molto serio sui bilanci delle famiglie straniere e non c’è corrispondenza con il costo sostenuto dallo Stato per rilasciare i permessi”.
Senza contare che metà dei soldi raccolti lo Stato non li usa per migliorare il servizio, ma per finanziare i rimpatri. I regolari, insomma, pagano per gli irregolari. “Assolutamente assurdo – commenta Maestri – questa è uno dei tanti aspetti della legge sull’immigrazione che andrebbero immediatamente cambiati”.
Elvio Pasca