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Test d’inglese per restare nel Regno Unito, Cameron: “È integrazione”

Anche chi è arrivato con un ricongiungimento familiare sarà costretto a imparare la lingua. Il premier britannico: “Troppe donne musulmane chiuse in casa dai mariti”. Stanziati 20 milioni di sterline per i corsi

 

Londra – 19 gennaio 2016 – “Oggi si può venire qui con una conoscenza basilare dell’inglese e non è necessario migliorarlo. Noi cambieremo questa situazione. Ora diremo: se non migliori, questo potrebbe avere effetti sulla possibilità che tu rimanga nel Regno Unito“.

Il premier britannico David Cameron ha spiegato così, in un articolo sul Times, il nuovo progetto del suo governo per migliorare l’integrazione delle donne straniere, soprattutto musulmane. Quelle arrivate in Gran Bretagna con un ricongiungimento familiare, dopo due anni e mezzo dovranno sostenere un test di inglese, dal cui superamento dipenderà l’estensione del loro permesso di soggiorno. 

“Vogliamo costruire una società più integrata, più coesa, nella quale ognuno possa utilizzare al meglio il proprio talento”, ha affermato Cameron. “Un Paese non può dare opportunità se ci sono persone che non sanno parlare la lingua. Spesso non è colpa loro, ma vengono costrette a non integrarsi, a non uscire, a non imparare la lingua. Tutto questo deve cambiare, queste proposte ci riusciranno”.

Il governo stanzierà 20 milioni di sterline per corsi di inglese dedicati alle donne che vivono in comunità isolate, prevedendo anche rimborsi per le spese di viaggio e per servizi di babysitting per i loro figli. Nel Regno Unito, ha spiegato Cameron, ci sono centonovantamila donne musulmane che parlano poco o per niente inglese, e secondo il premier bisogna combattere “le abitudini arretrate” di alcuni uomini che esercitano un dannoso controllo sulle loro mogli, sorelle e figlie. 

Ora, per vivere nel Regno Unito, quelle donne dovranno andare a scuola d’inglese. “Questo ci aiuterà a chiarire a quegli uomini che impediscono alle loro partner di integrarsi, che questo avrà delle conseguenze”. 

E in Italia? Dal 2012 i nuovi arrivati sono tenuti a sottoscrivere con lo Stato un accordo di integrazione con il quale si impegnano, tra le altre cose, a imparare l’italiano. Dopo due anni è previsto un test di verifica, propedeutico al rinnovo del permesso di soggiorno, dal quale però sono esentati i titolari di un permesso per motivi familiari, quindi le donne (o gli uomini) arrivati in Italia con un ricongiungimento. 

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