L’arcivescovo celebra la messa di fronte a 10 mila peruviani e ammonisce: ”non ci sono programmi seri di aiuto alle famiglie”
Roma – 2 novembre 2010 – L’arcivescovo di Milano, ha lanciato ieri un appello alla comunità peruviana che ieri si è riunita in duomo per la messa in spagnolo di Tettamazzi.
L’arcivescovo dopo aver esortato la comunità ad abbandonare qualsiasi uso di droghe e stili di vita sbagliati; ha lanciato un appello affinché si “rendano più semplici le pratiche per i congiungimenti famigliari”.
Secondo Dionigi Tettamazzi “sembra mancare una seria volontà di offrire i giusti mezzi per ricostituire l’unità familiare – riferendosi all’iter amministrativo troppo lento in materia-. Eppure – aggiunge l’arcivescovo- la via dell’integrazione passa necessariamente dalle famiglie riunite e solide”.
Più in generale, Tettamanzi ha puntato l’attenzione sulla carenza organizzativa e progettuale ”Non vedo programmi veramente seri e concreti di sostegno e di aiuto alle famiglie – ha detto l’arcivescovo – soprattutto per quelle più bisognose. Non vedo, in questo tempo di crisi, percorsi che facilitino inserimenti nel lavoro e che offrano abitazioni degne per le famiglie, in particolare per gli immigrati”.
“Solo comportandoci bene potremo chiedere quei diritti sacrosanti che una visione ancora miope del fenomeno migratorio sembra continuamente negare” ha così concluso Tettamazzi.
Il messaggio dell’Arcivescovo, secondo il vicesindaco Riccardo De Corato “è perfettamente in linea con la posizione del Comune che ha sempre sostenuto fortemente il percorso di accoglienza nella legalità”.
Marco Iorio
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