Parigi – 5 gennaio 2015 – Non c'è posto per i rom, nemmeno al cimitero.
Succede nel comune di Champlan, in Francia, dove l'amministrazione locale ha negato la sepoltura a Maria Francesca, una bambina morta a due mesi e mezzo nella notte tra il 25 e il 26 dicembre per la sindrome del lattante. I suoi genitori, di etnia rom, vivono lì,in una bidonville, e lì i suoi fratelli frequentano la scuola.
Un problema di spazio e di priorità, a sentire il sindaco Christian Leclerc. "Abbiamo pochi posti disponibili, abbiamo un progetto di ingrandimento sul terreno situato sul lato posteriore, ma costa diverse migliaia di euro. Dobbiamo gestire i posti caso per caso, secondo le circostanze e se la famiglia abita sul posto" ha dichiarato il primo cittadino.
"Le concessioni – ha spiegato Leclerc sono accordate a un prezzo simbolico e i lavori di manutenzione costano cari quindi viene data la priorità a coloro che pagano le tasse locali".
Dopo che la vicenda è finita su tutti i giornali, Leclerc ha però “ritrattato”, parlando di un "malinteso" nella catena di comando e annunciando che permetterà la sepoltura. Intanto, anche un paese vicino aveva offerto una tomba per Maria Francesca.
Sul caso è intervenuto il premier francese Manuel Valls. "Negare la sepoltura a un bambino in ragione delle sue origini – ha scritto su Twitter – è un insulto alla sua memoria, un insulto a ciò che è la Francia".