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Torino, fiamme al campo rom: due arresti. Cancellieri: “Nulla giustifica la violenza”

L’accusa per un uomo di 52 anni e un ventenne è di danneggiamento aggravato dopo che la fiaccolata in solidarietà alla giovane del quartiere, che aveva raccontato di essere stata stuprata da due stranieri, è degenerata. La ragazza potrebbe essere denunciata per simulazione di reato: “Mi vergognavo”

 

Torino, 11 dicembre 2011 – Un uomo di 52 anni e un ventenne sono stati arrestati ieri sera dai Carabinieri alle Vallette di Torino per danneggiamento aggravato dopo che la fiaccolata in solidarietà a una 16enne del quartiere, che aveva raccontato di essere stata stuprata da due stranieri, è degenerata con il rogo ad alcune baracche di un campo rom. Al vaglio dei militari, la posizione delle altre persone presenti che per 15 minuti hanno sfogato la rabbia del quartiere per un crimine odioso, la violenza su una ragazzina, che poi si è rivelato essere una bugia. Quando già la manifestazione era degenerata lei ha ammesso di aver mentito davanti ai carabinieri “nessuna violenza”.

La fiaccolata era partita in modo pacifico da piazza Montale intorno alle 18,30, vicino a dove la ragazza aveva detto di essere stata aggredita mercoledì sera. Circa 500 persone avevano sfilato per le strade fino a quando alcuni non si sono diretti verso l’area della cascina Continassa dove si trovano alcune baracche e roulotte di rom. I nomadi presenti erano già stati fatti allontanare. E’ un attimo, la rabbia esplode: grida, bastoni, torce e poi le fiamme. Intervengono i vigili del fuoco per sedare gli incendi e i carabinieri riportano poi la situazione alla tranquillità.

Dal canto suo la ragazza ai carabinieri avrebbe detto che si vergognava e voleva nascondere un rapporto sessuale appena consumato con un ragazzo un po’ più grande. Per questo aveva denunciato di essere stata stuprata da due stranieri mentre rientrava a casa. La posizione della 16enne è ora al vaglio degli inquirenti: potrebbe essere denunciata per simulazione di reato.

Lei aveva raccontato di due uomini che l’avevano avvicinata mercoledì mentre tornava a casa e costretta a entrare in un portone dove l’avevano violentata. Poi aveva gridato ed era stata soccorsa per strada dal fratello. Una versione che non aveva mai convinto del tutto i carabinieri della Compagnia Oltredora che indagavano sulla vicenda e che hanno riascoltato il racconto della giovane fino a quando ieri sera lei ha ceduto e ha ammesso di essersi inventata tutto.

“Non si fa giustizia da soli. E, nel caso dell’assalto al campo rom di Torino, è una ‘ingiustizia fatta da soli’. Nulla, neppure la rabbia, l’emarginazione, i pregiudizi, possono giustificare episodi come quello che è successo sabato sera alle Vallette”. Così il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri la spedizione punitiva contro un campo rom avvenuta a Torino. ”A nessuno – sottolinea – deve passare per la testa che i problemi si risolvono con la violenza. Meno che mai con la violenza nei confronti del ‘diverso’, dello ‘straniero’. Torino è la città che, da sempre, ha dato esempio concreto di convivenza civile che non si identifica in quel manipolo che ha incendiato la casa dei rom. Per questo, condannando l’episodio di sabato sera, si condanna ogni azione violenta, giustizialista, razzista in qualsiasi parte del Paese”.

“Quello che è accaduto a Torino ieri ser è inaccettabile per una città capitale dell’accoglienza. In nessun paese civile si può accettare che si dia luogo a un linciaggio verso persone assolutamente innocenti”. E’ il commento del sindaco Piero Fassino.

 

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