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Torino. Finti lavori per permessi di soggiorno, chieste 12 condanne

Gruppo criminale individuava extracomunitari senza permesso di soggiorno e proponeva loro una scorciatoia per mettersi in regola attraverso una falsa documentazione

Torino, 16 gennaio 2013 – Si facevano pagare migliaia di euro dagli extracomunitari non in regola per documentare finti lavori e far ottenere cosi' il permesso di soggiorno.

E' l'accusa con cui il sostituto procuratore di Torino, Vincenzo Pacileo, ha chiesto 12 condanne per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Circa 200 gli episodi, avvenuti negli ultimi mesi del 2009, contestati alla banda capeggiata secondo l'accusa dal ''finto avvocato'' Francesco Maria Rossi. Per lui la Procura ha chiesto la pena piu' alta, 3 anni e mezzo di carcere.

La vicenda era emersa all'inizio del 2010 dopo che una bomba, forse per intimidazione o rappresaglia, era esplosa sotto l'ufficio di Rossi. Qui, nello studio che era stato del padre, gli investigatori avevano scoperto il meccanismo messo in piedi dalla banda: secondo l'accusa il gruppo individuava gli extracomunitari senza permesso di soggiorno e proponeva loro una scorciatoia per mettersi in regola attraverso una falsa documentazione che attestava il loro impiego presso fittizi datori di lavoro compiacenti (nullatenenti, anziani, ecc.). Il tutto dietro il pagamento di alcune migliaia di euro.

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