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Toscana, una legge per gli immigrati

Servizi sanitari per gli irregolari, voto amministrativo ai residenti, miglioramento delle pratiche di rilascio dei permessi di soggiorno e della cittadinanza

Firenze – 20 maggio 2009 – Ha preso il via ieri nell’aula del Consiglio toscano la discussione sulla proposta di legge regionale sull’immigrazione che, se approvata, detterà nuove norme per l’accoglienza, l’integrazione partecipe e la tutela dei cittadini stranieri in Toscana. Il testo di legge, nei suoi 37 articoli, tocca temi diversi come il lavoro, la sanità, l’istruzione, le politiche abitative, secondo norme ispirate – questo è l’intento dichiarato – a principi di uguaglianza e pari opportunità per i cittadini stranieri che si trovano sul territorio toscano.

La nuova legge nasce per rispondere a una realtà che vede, al gennaio 2008, 275.149 immigrati regolari nella regione Toscana, pari al 7,5% della popolazione, contro il 6,44% del 2007 e con un aumento costante e più rilevante rispetto ad altre zone del Paese.

Fra i punti più rilevanti, vi sono la valorizzazione dei titoli professionali acquisiti nei Paesi d’origine, la rappresentanza nelle organizzazioni imprenditoriali, il coordinamento delle Istituzioni e degli Enti locali, il sostegno e il rafforzamento della rete di sportelli informativi, l’insegnamento della lingua italiana. Inoltre, la legge punta sul rispetto delle differenze religiose, riserva un’attenzione particolare ai soggetti deboli (richiedenti asilo e rifugiati, minori e donne in stato di gravidanza, vittime di tratta e sfruttamento, detenuti).

Per i clandestini cure mediche e interventi socio-assistenziali
E ancora: assistenza socio-sanitaria urgente e indifferibile anche per gli stranieri senza permesso di soggiorno,  prevenzione delle mutilazioni genitali femminili, promozione della convivenza interculturale, accesso al servizio civile regionale. Secondo l’attuale articolo 2, per i cittadini stranieri ”titolari di permesso di soggiorno, per richiesta di asilo, status di rifugiato, protezione sussidiaria o ragioni umanitarie”, sono previsti interventi specifici di assistenza e accoglienza. Mentre per l’articolo 18, tutte le ”persone dimoranti” nel territorio regionale, ”anche se prive di titolo di soggiorno”, possono fruire degli ”interventi socio-assistenziali urgenti e indifferibili, necessari per garantire il rispetto dei diritti fondamentali riconosciuti ad ogni persona in base alla Costituzione ed alle norme internazionali”.

Diritto di voto amministrativo ai residenti
Altri aspetti rilevanti del testo finale della proposta di legge riguardano la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini stranieri residenti e, in particolare l’estensione del diritto di voto amministrativo. Si prevede anche un più omogeneo funzionamento delle Consulte e dei Consigli degli stranieri presenti in molti Comuni. La legge promuove e sostiene il diritto alla salute dei cittadini stranieri, ”come diritto inviolabile della persona”, per questo promuove l’utilizzo di mediatori culturali nei servizi di primo accesso alle prestazioni sanitarie”, così come ”l’adozione di piani mirati alla prevenzione e alla sicurezza sui luoghi di lavoro”. 

Potenziamento dei servizi relativi al rilascio del permesso di soggiorno e della cittadinanza
È garantito il sostegno della rete regionale di sportelli informativi, con il supporto nelle procedure di rilascio, rinnovo o conversione dei titoli di soggiorno e la richiesta di cittadinanza, nonché il ricorso al Difensore civico regionale. Si promuove l’accesso a interventi di assistenza nella cura di minori, per le cittadine straniere madri ”che risultino prive di una rete familiare di sostegno” e per i minori non accompagnati si prevedono progetti di tutela e affidamento, anche tramite i ”centri-affidi”.

L’idea del Pd
Per Vittorio Bugli (Pd), presidente della Commissione Attività produttive, il fenomeno dell’immigrazione ha ormai raggiunto dimensioni, in Italia e in Toscana, tali da dover essere affrontato con l’intento di dare a questo risposte concrete, come appunto la legge in discussione, secondo Bugli ispirata a principi di uguaglianza e pari opportunità per i cittadini stranieri.

Il presidente della commissione ha inoltre affermato che la legge proposta è stata concepita nel pieno rispetto delle prerogative regionali e della Costituzione italiana. “Parte dalla presa di coscienza – ha detto Bugli – di com’è oggi la società, occupandosi non solo dei circa 320 mila immigrati regolari che producono dal 5 al 10 per cento del prodotto interno lordo toscano, ma anche dei 35 mila stranieri che vivono in Toscana pur non essendo in regola con le leggi dello Stato. In questo senso, la legge si occupa anche di diritti umani”.

L’opposizione fa le barricate
Ma non è di questo parere l’opposizione che parla di incostituzionalità. Il Pdl si dice pronto al referendum qualora la legge passasse. Lo ha annunciato il coordinatore regionale del Pdl della Toscana, Massimo Parisi. “Non si può approvare una legge che prevede l’assistenza sanitaria e sociale ai clandestini – dice Parisi – senza rendersi conto che questa scelta è un tentativo di isolamento politico e giuridico nei confronti del Governo. Con questa legge la Toscana rischierebbe di diventare il ricettacolo di tutta l’immigrazione clandestina”.

A.I.

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